Palermo. Un giovane somalo di 24 anni, ritenuto uno degli organizzatori della traversata del barcone naufragato il 3 ottobre scorso davanti alle coste di Lampedusa e che costò la vita a 366 migranti, è stato arrestato nell'isola dalla Polizia.
L'operazione è stata condotta dalle Squadre Mobili di Palermo e Agrigento e dal Servizio Centrale Operativo di Roma, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia nell'ambito di un'inchiesta sulla tratta di migranti tra l'Africa e la Sicilia.
L'uomo è accusato di numerosi reati, tra cui la violenza sessuale per gli stupri delle donne in viaggio, ed è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto su provvedimento della Dda di Palermo che lo ritiene affiliato a un gruppo di miliziani armati con ruolo di vertice nel traffico di esseri umani.
"Dai racconti dei sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre - spiega il capo della mobile di Agrigento Corrado Empoli - è emerso che le donne venivano tutte violentate dai componenti dell'organizzazione criminale che gestiva la tratta dei migranti".
Con il somalo è stato fermato, per un altra vicenda, il palestinese Attour Abdalmemen, 37 anni. La Direzione distrettuale antimafia di Palermo gli contesta il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina in relazioni a uno sbarco di immigrati avvenuto il 15 ottobre, sempre a Lampedusa.
"Gli immigrati -scrivono i magistrati nel decreto di fermo- in particolare sei cittadini siriani riferivano nell'immediatezza a personale dei carabinieri, mediante interpreti presenti, che lo avevano riconosciuto quale persona trafficante di esseri umani e che avevano pagato a lui il viaggio per l'Italia che successivamente si era svolto con lo sbarco del 15 ottobre a Lampedusa".