Il presidio Piersanti Mattarella dell'Associazione Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie e l'Associazione Castello Libero esprimono preoccupazione per la spirale di violenza che si sta abbattendo sul territorio di Castellammare e di Alcamo. Domenico Grassa, referente del presidio di Castellammare del Golfo si riferisce ai recenti arresti, alle scarcerazioni, all'eliminazione del 41 bis di boss mafiosi, come quello di Gioacchino Calabrò.
Vogliamo ricordare brevemente chi è costui. Gioacchino Calabrò meglio noto come Gino, è l'uomo del tritolo della strage di Pizzolungo, che preparò nella sua officina di Castellammare del Golfo l'autobomba che avrebbe dovuto colpire il Pm Carlo Palermo e che invece distrusse una famiglia di innocenti. Nella Volkswagen Scirocco che si ritrovò durante un sorpasso, tra la blindata 132 del giudice Palermo e la fiat Ritmo della scorta, c'era Barbara Rizzo di 30 anni che stava accompagnando a scuola i suoi gemellini di 6 anni, Salvatore e Giuseppe . La bomba fu fatta esplodere lo stesso, l'importante era ammazzare Palermo.
"Gli incendi e le minacce agli imprenditori - continuano dall'associazione Libera – fanno presagire un ritorno alla strategia della tensione di cui siamo stati vittime in passato. Un grande plauso va alle forze dell'ordine, in particolar modo al Capitano Capodivento dei Carabinieri e al Dott. Maniscalco della P.S., che lavorano giorno e notte per cercare di dare una soluzione definitiva al problema sfruttando al massimo le risorse di cui dispongono che, a nostro avviso, sono sempre poche in relazione al tasso di criminalità esistente nel nostro territorio. Diamo la nostra solidarietà agli imprenditori vittime dell'estorsione e li invitiamo ad uscire allo scoperto denunciando gli estorsori, perché lo Stato c'è e Libera pure, e si mettono a piena disposizione per accompagnarli a vivere una vita davvero Libera".
Qui l' appello fatto mesi fa sul blog Castello Libero.
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