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La Regione pronta ad aprire un mutuo da 1 miliardo. Chi lo pagherà... i siciliani

 

La Regione pronta ad accendere un mutuo che graverà sulle tasche dei cittadini per i prossimi 30 anni. I deputati regionali del Movimento 5 stelle scrivono ai cittadini siciliani...

Cari Cittadini
Nei prossimi giorni ci attende in aula una dura battaglia che potrebbe segnare l'effettiva ripresa economica della nostra terra.
Il Governo con il ddl 500 "Disposizioni in materia di Pubblica Amministrazione" intende contrarre un "mutuo" di ben 1 miliardo al fine di pagare i debiti della Pubblica Amministrazione.
La presente anticipazione di liquidità dovrà essere restituita in "comode rate" per i prossimi 30 anni, eliminando di fatto la futura possibilità di abbassare l'addizionale l'IRPEF (che pagano tutti i cittadini) e l'IRAP (che pagano le imprese), gettiti che verranno appunto utilizzati per la copertura dello stesso.
Riteniamo pertanto nostro dovere informarvi su come stanno le cose:
come si legge dalla relazione che accompagna il disegno di legge in oggetto, con il decreto legge 35/2013 e s.m.i., il Governo nazionale ha predisposto un'articolata sequenza procedurale volta al pagamento dei debiti pregressi delle pubbliche amministrazioni, al fine di arginare la situazione di sofferenza delle imprese creditrici.
A tale scopo, è previsto che le regioni possano accedere ad anticipazioni di liquidità presso il Ministero dell'economia con rimborsi a lungo termine (fino a 30 anni) e a tasso fisso.
Con il ddl 500 il Governo Crocetta, con la sua presunta maggioranza sorretta dal PD, vorrebbe essere autorizzato a contrarre tale mutuo prevedendo di restituire tali somme con quota parte del gettito derivante dalle maggiorazioni dell'aliquota dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) e dell'addizionale regionale all'IRPEF, già disposte per la copertura di "buchi" di bilancio fatti negli anni pregressi nel settore sanitario.
Questo significa che dopo il 2016, nonché una volta concluso il piano di rientro del sistema sanitario nazionale attualmente in essere, non ci sarà la possibilità di abbassare l'aliquota dell'addizionale IRPEF ed IRAP per i prossimi 30 anni.
Premesso che in qualsiasi caso è senza dubbio giusto pagare i debiti contratti, a prescindere da chi sia il fornitore, e che sono necessarie delle contestuali misure per prevenire futuro indebitamento, le nostre perplessità, alla luce del presente disegno di legge, sono di varia natura:
1. Nel DL 35/2013 si parla di pagamento di debiti certi, liquidi ed esigibili della Regione contratti precedentemente alla data del 31 dicembre 2012.
Ci risulta che diverse delle suddette fatture siano già state pagate, pare quindi evidente che il reale fine di contrarre il sopra citato mutuo non sia quello di pagare i debiti pregressi, ma, visto che le somme sono già state assegnate dal MEF, sia quello di far entrare liquidità in cassa, anche per permettere il pagamento puntuale delle fatture successive alla data sopra riportata.
2. Ci domandiamo: si è provveduto, in particolare relativamente ai debiti della sanità, a procedere con degli accordi transattivi con le imprese interessate? (quindi rinegoziare il debito)
3. Pare sia ipotizzabile, nel caso in cui nelle prossime Finanziarie (sempre successive al 2016), si riuscisse a trovare una somma corrispondente alla rata del mutuo (quidi 60 milioni circa annui), procedere alla riduzioni di IRPEF ed IRAP, ma che in qualsiasi caso il Ministero chieda con l'approvazione del ddl500 delle garanzie, avvalendosi quindi di entrate certe e stabili nel tempo. Ci chiediamo quindi, visto che la Regione Siciliana ha un grave problema relativo all'erosione delle entrate (mancate entrate che vanno allo Stato ma che spettano alla Sicilia) per diversi milioni di euro, che sappiamo essere oggetto di discussione presso la Commissione Paritetica Stato-Regione, se non sia il caso di accellerare e concretizzare il lavoro al fine di ottenere quanto ci è dovuto.
4. Bloccare le addizionali per 30 anni vuol dire non dare spazio di ripresa economica e sociale. Un buon programma economico-sociale deve essere messo in campo in momenti di difficoltà per segnare definitivamente una discontinuità con il passato, fatto di tasse e sprechi, e ridare credibilità nei confronti della cittadinanza e del mercato industriale.
5. Non riusciamo a capire perché dobbiamo perpetuare il principio che i dipendenti della Pubblica Amministrazione e la Politica non debbano mai pagare. Chi ha sbagliato paghi severamente per aver distrutto la nostra terra e le nostre risorse. Per questo motivo vorremmo inserire norme di sanzioni volte a responsabilizzare la classe dirigente.
6. Non possiamo gravare o indebitare ancora il futuro per gli errori del passato. Per questo motivo vogliamo inserire norme di compensazione sulle nuove o maggiori entrate e sulle riduzioni di spesa che possano alleggerire o eliminare questo aggravio di pressione fiscale che attanaglia l'intera cittadinanza e le imprese. Per questo motivo stiamo studiando come rimodulare le pensioni, riorganizzare i premi obiettivo della dirigenza regionale, blocco dei contratti cococo o cocopro nel settore sanitario, eliminazione dei dirigenti esterni, blocco dei comandati per almeno un quinquennio, riduzione delle autoblu e/o di servizio, ed altri aspetti strutturali che ad oggi hanno portato all'arricchimento di pochi a discapito di molti.
La Politica ha il severo compito di gestire la Res Publica perseguendo l'obiettivo del bene comune.
Non possiamo permettere che gli errori si trascinino o ripercuotano sul futuro delle prossime generazioni.
Per questo motivo stiamo cercando di tenervi informati. E' una battaglia di tutti dove nessuno si può esonerare. La possiamo vincere solo con il contributo di tutti, facendo passaparola, informando il tuo vicino, scrivendo mail di dissenso a tutta la classe politica, utilizzando tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione e se sarà il caso, vi preannunciamo, saremo tutti chiamati in piazza a salvare il nostro futuro.

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