Le imprese edili siciliane torneranno a riunirsi in assemblea straordinaria, assieme alle organizzazioni sindacali e alle associazioni imprenditoriali, lunedì 5 alle 10,30 presso la sede dell'Ance Sicilia a Palermo, per decidere sulle nuove iniziative di settore da avviare e finalizzate a superare la drammatica crisi provocata dal mancato pagamento di 1,5 miliardi di euro da parte delle pubbliche amministrazioni committenti.
Principale obiettivo la Regione siciliana che, dopo lo sblocco da Roma di 600 milioni, ha virtualmente assegnato ai pagamenti per opere pubbliche appena 26 milioni. Sarà così richiesta la sospensione dei cantieri per "causa di forza maggiore Perdurando la morosità da parte della Regione e delle altre stazioni appaltanti, le imprese, spiega l'Ance, "saranno costrette ad inviare la richiesta ai direttori dei lavori di sospendere tutti i cantieri nell'Isola, ponendo in cassa integrazione circa 40 mila addetti".
L'assemblea delle imprese edili e dei sindacati sarà poi chiamata a decidere su ulteriori azioni di pressione sul nuovo governo regionale. Fra queste, promuovere la dichiarazione dello stato di dissesto della Regione siciliana con il conseguente commissariamento, anche mediante una manifestazione nazionale di protesta a Roma per ottenere un incontro con il governo Monti. Infine, si pronuncerà sulla richiesta di dichiarazione dello stato di crisi del settore edile dell'Isola da inviare al governo nazionale, finalizzata all'accesso al fondo europeo Feg che sostiene i comparti industriali colpiti da eccezionali congiunture negative.