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La proposta di Miccichè... Ma di che parliamo?

Gianfranco Miccichè esce allo scoperto e lo fa con una proposta a suo dire innovativa. Per le prossime regionali mettere insieme i migliori politici di destra e di sinistra sotto una nuova bandiera politica/civica non partitica. Anche il leader di Grande Sud sembra essersi fatto coinvolgere nella “tendenza” di scappare dai partiti per proporre all'elettorato una casa nuova in cui riconoscersi. Oramai i dati lo dicono chiaro, ad andare avanti sono i movimenti e le liste civiche, e come si sa in politica si tende ad andare dove tira il vento. Ma a questa nuova idea, di creare un listone civico di salvezza regionale, sembra mancare un tassello a nostro dire non di poco conto. Ci sembra che piuttosto che pensare a una riforma seria e radicale della dirigenza e della condotta dei partiti, si pensi più a fare operazioni di marketing. “La gente non vota più i partiti tradizionali e i soliti simboli, allora cambiamo sigle e loghi...” ma che risultato si avrebbe se poi dentro questa “novità” gli elettori trovassero i soliti noti nomi. La sensazione è quella che ci sia un disperato tentativo di cambiare la facciata lasciando le fondamenta “marce”. I partiti non sono il nemico, sono la struttura ossea del nostro sistema democratico, ma sopratutto i partiti di per se non esistono, esistono gli uomini che li incarnano e li rappresentano, non è un problema di simboli o sigle è un problema di progettualità e condotta politica. Oggi puntare il dito contro la partitocrazia è un falso ideologico in piena regola, la gente non è stanca dei partiti, ma è sdegnata dall'assoluta mancanza di buon senso e dimensione morale da parte di chi i partiti li usa solo ed esclusivamente per i propri tornaconti personali. La vera riforma che andrebbe fatta, di cui tutti parlano ma nessuno la attua, è quella della legge elettorale. Una nuova legge che permetta ai cittadini di scegliere chi votare conoscendone storie e trascorsi personali, statuti e regolamenti seri da parte dei partiti politici che mettano fuori tutti coloro che hanno avuto “incidenti di percorso” senza cadere nell'ipocrisia di candidare i figli o i nipoti se i padri o i nonni non sono più presentabili...