Palermo. ''La politica esca dalla Sanità siciliana''. La richiesta è della Funzione pubblica della Cisl siciliana. E verrà ribadita domani, in occasione di un convegno, dal titolo ''Sanità in Sicilia tra luci e ombre'', che si svolgerà all'hotel delle Palme di Palermo, alla presenza, tra gli altri dell'assessore regionale alla Salute Lucia Borsellino.
Il sindacato affronterà tutte le questioni più scottanti e interverrà sui nodi ancora da sciogliere nella Sanità siciliana. Dalla vicenda della ''selezione'' dei nuovi direttori generali, passando per il rapporto tra amministrazione e cliniche private, giungendo fino al recentissimo ''caso Humanitas''.
"Una vicenda - precisa il segretario generale della Cisl Fp Gigi Caracausi (nella foto) - che non ha nulla a che vedere, in realtà, con la Sanità. Ma rappresenta la solita lotta di potere tutta politica. E proprio alla politica, adesso, chiediamo di uscire dagli ospedali e dalle cliniche''.
''Il nostro obiettivo - spiega il segretario generale Cisl Sicilia Maurizio Bernava - è trasformare la sanità in sistema attraverso investimenti che leghino strettamente offerta ospedaliera e medicina del territorio. Il fatto è che mancano, da un anno, un dibattito pubblico e il confronto sociale su questi temi. Il caso Humanitas ha riacceso i riflettori ma solo sull'oscuro patto tra affari e politica''.
E sul tema dei rapporti, ad esempio, tra l'assessorato e le cliniche private (che saranno rappresentate, come detto, dal presidente dell'Aiop Barbara Cittadini), il sindacato avanza la propria proposta: ''Non siamo pregiudizialmente ostili alle cliniche private - spiega Gigi Caracausi , segretario Fp Cisl - ma queste devono agire in sinergia col settore pubblico. Rispondendo così, in maniera davvero efficace, alle esigenze dei cittadini. Pensiamo, ad esempio, a un meccanismo per il quale le cliniche possano accettare i malati inseriti nel Cup centrale, magari di fronte all'aumento del budget previsto''.
Sulla vicenda ''118'', la Cisl confuterà i dati forniti dalla Regione sui presunti 600 esuberi. ''Di quelle persone - puntualizza Caracausi - già oltre 480 lavorano in convenzione con le Asp. Gli altri, invece di mandarli a casa, potrebbero essere impiegati in quei servizi che al momento vengono incomprensibilmente svolti da ditte esterne. Penso ad esempio al settore del trasporto dializzati''.
Altra proposta, sulla gestione dei Pronto soccorso, spesso affollati e ingestibili: ''Faremo nostra - rivela Caracausi - una proposta che era già stata avanzata da Massimo Russo: bisogna alleggerire i pronto soccorso attraverso i cosiddetti 'Pta', spesso rimasti solo sulla carta''.
E ancora, sulla vicenda della selezione dei manager, ancora non conclusasi: ''Questa selezione - l'affondo di Caracausi - finora ha ottenuto un solo risultato: quello di prolungare oltremodo i commissariamenti delle Asp voluti dal presidente Crocetta. Insomma, l'intensità del controllo politico sulla Sanità, oggi, sembra identico al passato''.
E sulle inteferenze della politica del mondo della Salute, ecco anche richiamato il caso del via libera, poi stoppato, alla nuova clinica di ''Humanitas'' a Misterbianco: ''Inutile girarci intorno - dice Caracausi - quello è un affare politico. E Crocetta non poteva non sapere''.
Ma il governatore ha annunciato rotazioni nei dipartimenti dell'assessorato, che potrebbero coinvolgere anche i dirigenti generali: ''E' troppo comodo per la politica - attacca Caracausi - dire che la colpa è sempre degli altri. È il caso che ognuno si assuma le proprie responsabilità. È impossibile che l'assessore non sapesse cosa stava succedendo, visto che atti di quel tipo sono preceduti da almeno quattro atti di 'accompagnamento' e relazioni tecniche. Ma le colpe, in questa vicenda, non sono singole. Sono di tutti. E derivano dal 'peccato originale': la politica esca, - conclude Caracausi - una volta per tutte, dalla Sanità siciliana''.