Prima la nomina, poi l'accusa di slealtà, adesso il passo indietro. Patrizia Valenti resta nella Giunta di Rosario Crocetta come assessore alle Autonomie Locali.
A renderlo noto è la presidenza della Regione. In una nota si spiega che c'è stato un "incontro tra il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e l'assessore Patrizia Valenti, in cui si è discusso della rilevanza della questione giudiziaria che riguarderebbe l'assessore".
"Considerando che il reato è amministrativo, che la stessa Valenti ha mostrato buona fede nella sua condotta - si legge - e che il reato non è tra quelli inseriti nel codice deontologico ed etico della commissione Antimafia, il presidente Crocetta comunica che, pertanto, l'assessore Valenti sarà già al lavoro da oggi".
Un dietrofront che certo non mancherà di suscitare polemiche. Solo mercoledì infatti il governatore spiegava di non essere "stato stato assolutamente informato dall'assessore della sua condizione giudiziaria" definendolo un comportamento "non leale" e invitava la Valenti a trarne "le necessarie conseguenze". Ma già ieri i toni usati erano decisamente più "morbidi".
"Patrizia Valenti - spiegava Crocetta ai cronisti - in atto non ha fatto nulla, il suo è un caso giornalistico. Non ha un rinvio a giudizio per mafia, corruzione ma per un errore di comportamento amministrativo. Naturalmente in caso di condanna la situazione cambierebbe. Mi sono trovato in contraddizione. Devo decidere tra testa e cuore. E ho la tentazione di fare valere la ragione del cuore".