Leoluca Orlando non gode più delle simpatie dei lavoratori Gesip. Il sindaco ormai è il bersaglio preferito delle invettive di chi prestava servizio nella società ex municipalizzata. Lui però, sempre Orlando, non ci tiene ad essere considerato il nemico pubblico numero uno da quella piazza che prima gli era amica. La soluzione non è in vista per i 1800 lavoratori della società in liquidazione, che reclamano a voce ben alta la cassa integrazione. Non sono bastate riunione né vertici, romani o palermitani, sia ministeriali che in prefettura. Per il primo cittadino è arrivato il momento di mettere mano alla penna e scrivere direttamente a chi in questi giorni tiene in scacco la città per precisare, sottolineare, che se c'è una colpa non è sua.
Per Orlando è chiaro di chi siano le responsabilità: "I lavoratori della Gesip devono sapere che la soluzione dei loro problemi, in particolare dell'inserimento in cassa integrazione era prima nelle mani del governo nazionale e del vecchio governo regionale ed è oggi nella mani del governo nazionale e del nuovo governo regionale. Chiunque fa finta di ignorare questi fatti e spinge i lavoratori contro il Comune compie un atto grave, prende in giro i lavoratori e continua a non risolvere i problemi".
"Il Comune ha fatto tutto quanto è di sua competenza, è intervenuto finanziariamente con fondi propri a sostegno dei lavoratori – scrive il sindaco - ha interloquito con tutti e a tutti i livelli istituzionali perché si trovi una soluzione per i lavoratori della Gesip e per garantire servizi alla città". Ma l'unico dato certo, al momento, rimane l'avvio dal prossimo anno della società consortile, con socio il Comune assieme a tutte le altre partecipate che rimarranno in attività, nella quale dovrebbero confluire tutti coloro che hanno vestito la casacca della Gesip.