L'ultima manovra imposta dalla troika (FMI, BCE, UE) alla Grecia ha fatto traboccare il vaso. Ieri sera il Parlamento ellenico ha votato le misure indispensabili per ottenere il prestito da 130 miliardi di euro dall'Europa, ma le conseguenze sono state terribili. Gli scontri tra i manifestanti, documentati dai media internazionali e dalle dirette streaming delle tv greche, e le forze dell'ordine erano iniziati già dal pomeriggio, quando oltre 200 mila persone erano scese in strada marciando verso piazza Sintagma, dove ha sede il Parlamento.
Avrebbero atteso l'esito del voto e poi avrebbero sfogato la loro rabbia. Dicono che i soliti black bloc abbiano dato fuoco alle polveri, scontrandosi con la polizia, con pietre e molotov, dicono che i soliti estremisti abbiano provocato, ma noi in strada abbiamo visto vecchi e donne, genitori e bambini, tutti uniti sotto la bandiera greca, tutti uniti per una causa comune. Ieri sera Atene, culla della civiltà occidentale, è stata illuminata dai bagliori degli incendi appiccati ad edifici storici e rappresentativi del potere economico.
Ma il bagliore che dovrebbe più intimorire l'Europa è quello proveniente da ciò che sta incendiando i cuori greci, la disperazione. La troika sa bene che questo prestito non potrà mai essere restituito, sa bene che aggraverà ancor più una situazione già disastrosa, sa bene che la gente non tollererà altre misure. Però alla troika sembra non interessare, la troika mira a salvaguardare l'Europa e gli Stati membri, le economie, l'euro, le banche. E allora noi, ed altri milioni come noi, ci chiediamo: Cos'è l'Europa senza il proprio popolo? NIente!.
La protesta non ha interessato solo Atene, ma nache Salonicco, seconda città della Grecia, ed Eraklion. Centinaia di migliaia hanno manifestato perchè non ce la fanno più a vivere, perchè non potranno tollerare il fatto che nel prossimo quinquennio la Grecia dovrà perdere 250 mila posti di lavoro, che i salari minimi saranno decurtati di un ulteriore 22% ( il salario minimo è di 400 euro), che si aumenti ancora l'Iva. In Grecia la vita è carissima, e questo perchè il Paese importa quasi tutto ed esporta quasi niente. L'economia non esiste più e non si vede come si possa reimpiantare o ricostituire.
Tutto questo però l'Unione Europea lo sapeva già, ma per anni non ha fatto nulla. Se la Grecia non avesse accettatto le imposizioni economiche, sarebbe stata la fine dell'Euro e dell'Unione Europea, avrebbe trascinato con sé il Portogallo, la Romania e forse anche l'Italia. Dunque, la troika ha raggiunto il proprio obiettivo, e poco importa se adesso in Grecia dovesse scoppiare la guerra civile, l'importante è che anche i successivi governi saranno vincolati dai trattati. Siamo proprio sicuri di volere questa Europa? Combatti contro la tirannia, combatti per la libertà, recita la più imoportante incisione sul Partenone che sovrasta Atene. Il popolo greco se ne sta ricordando.