La Giunta della Regione Siciliana ha deciso di ricorrere alla Corte Costituzionale contro la soppressione dei tribunali "minori" in forza del principio della "perequazione infrastrutturale", sollevando conflitto di attribuzione ed eccependo motivi di incostituzionalità.
In particolare, secondo il governo regionale il provvedimento è stato "varato senza alcun concerto con la Regione siciliana e dunque in violazione dell'art. 23 dello Statuto autonomistico", in forza del quale la Regione vanta una specifica prerogativa in ordine ai presidi giudiziari sul suo territorio. L'esecutivo eccepisce anche che la norma è inserita in una legge di conversione di un decreto riguardante materia del tutto diversa e dunque in violazione della Costituzione.