A volte in questa città appaiono scampoli di civiltà, che però non riescono quasi mai a resistere...
Civiltà, una parola troppo piena di significati, che proprio per tale saturazione rischia di perdere qualsiasi senso concreto. Il riconoscersi membri di una comunità, in cui oltre all'aggettivo possessivo "mio", esista anche quello "nostro", che indica il bene comune, quello che formalmente non appartiene a nessuno perché di tutti.
Questa foto è emblematica, uno scampolo di civiltà che non ha resistito, quello che essa rappresenta è uno dei tanti contenitori pubblici per i bisogni dei nostri amatissimi animali domestici, disseminati in molte delle vie del centro di Palermo. Chiusi, sigillati, in totale abbandono e mai svuotati.
C'è da chiedersi perché, perché l'Amministrazione Comunale li abbia dismessi dopo avere speso somme di denaro pubblico per installarli, perché noi palermitani preferiamo vedere i nostri marciapiedi ridotti a latrina medievale, gli stessi marciapiedi in cui passeggiamo o meglio facciamo lo slalom, gli stessi in cui i nostri figli, ai quali abbiamo voluto regalare l'amatissimo cucciolo, corrono e giocano.
Certo è che il marciapiede è di tutti... ma non mio.