L'analisi della Banca d'Italia sulla Sicilia, non lascia scampo a interpretazioni di alcun genere, l'economia dell'isola sta colando a picco. Un dato per tutti è quello del PiL (Prodotto Interno Lordo) che è in calo per il sesto anno consecutivo, solo nell'ultimo anno meno 2,5%, ma il dato definitivo potrebbe essere ancora più basso. Un dato ancora più grave se si considera che coincide con il periodo in cui la Sicilia avrebbe potuto investire e spendere i miliardi di euro messi a disposizione dalla Comunità Economica Europea, nel programma PO Fesr 2007-2013.
La crisi profonda che sta attraversando la Sicilia, colpisce tutti i settori dell'economia, con in testa l'attività edilizia, praticamente azzerata, con una calo standardizzato del dell'8,7%, e una contrazione generale che, dal 2006 ad oggi, supera il 40%. Nello stesso settore, di conseguenza viene fotografato un aumento della disoccupazione che sfiora il 10%.
Non sta meglio il settore industriale, ammesso che in Sicilia ce ne fosse mai stato uno degno di tale nome. Il calo è del 6,4% annuo con una situazione complessiva tra il 2007 e il 2012 che arriva al 24%
Tutto questo si riflette anche nelle abitudini di consumo delle famiglie siciliane che di fatto acquistano con un indice del meno 9,8% in aumento solo l'acquisto di tecnologia (telefonini, tablet e PC) che registrano un più 4%
Discorso a diverso è quello legato all'export. Che registra una contrazione del 14,8% nel 2013, dopo un anno di crescita 21,5% nel 2012. Dati però che in realtà vengono falsati dall'esportazione del petrolio. La Sicilia infatti raffina oltre il 50% del petrolio italiano. Di conseguenza le esportazioni dell'Isola vengono sempre forviate dalla dinamica del settore petrolifero, che rappresenta oltre i due terzi del flusso di vendite all'estero.
Ma quelli che preoccupano di più e, che danno il vero senso della situazione, sono i dati sull'occupazione. In un solo anno in Sicilia si sono volatilizzati 73 mila posti di lavoro, Nell'isola la disoccupazione sta crescendo a un ritmo doppio rispetto al dato nazionale. Altrettanto significativo è il dato che riguarda i giovani siciliani di età compresa tra i 15 e i 34 anni, per i quali il tasso di disoccupazione si attesta al 38%, oltre 15 punti percentuali sopra la media nazionale. Ancora di più il dato dei giovani, "allo sbando" i così detti Neet ( che non lavorano, non studiano e non seguono un percorso di formazione) in questo caso il dato è del 42%, mentre quello nazionale è del 27%.
Una regione che sta letteralmente colando a picco, e di cui nessuno sembra comprenderne il correlato e diretto rischio sociale. Una depressione che non lascia margini di ripresa a breve termine. Tutti i dati confermano che, anche se si trovassero delle soluzioni immediate, ma il Governo Regionale di fatto non risulta particolarmente impegnato in tale fronte, i tempi di ripresa reale non potrebbero essere inferiori a 10 anni.