News Sicilia

Agenzia di Stampa Italpress
  • PALERMO (ITALPRESS) – La giunta regionale nella seduta di questa amattina ha approvato l’aggiornamento del Piano di gestione dei rifiuti in Sicilia. Contestualmente, il presidente della Regione Renato Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano. La responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. – […]

  • PALERMO (ITALPRESS) – Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede […]

  • TORINO (ITALPRESS) – “Auguri di buon lavoro al nuovo presidente dell’ANCI, Gaetano Manfredi, il quale, ne siamo sicuri, saprà garantire e promuovere l’unità interna e l’autonomia dell’Associazione”. Questo il commento di Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale di ANCI Sicilia, che proprio questa mattina, prima dell’inizio dei lavori della 41esima […]

La Banca d'Italia “certifica” la Sicilia. Sta colando a picco. Ecco tutti i dati

 

L'analisi della Banca d'Italia sulla Sicilia, non lascia scampo a interpretazioni di alcun genere, l'economia dell'isola sta colando a picco. Un dato per tutti è quello del PiL (Prodotto Interno Lordo) che è in calo per il sesto anno consecutivo, solo nell'ultimo anno meno 2,5%, ma il dato definitivo potrebbe essere ancora più basso. Un dato ancora più grave se si considera che coincide con il periodo in cui la Sicilia avrebbe potuto investire e spendere i miliardi di euro messi a disposizione dalla Comunità Economica Europea, nel programma PO Fesr 2007-2013.
La crisi profonda che sta attraversando la Sicilia, colpisce tutti i settori dell'economia, con in testa l'attività edilizia, praticamente azzerata, con una calo standardizzato del dell'8,7%, e una contrazione generale che, dal 2006 ad oggi, supera il 40%. Nello stesso settore, di conseguenza viene fotografato un aumento della disoccupazione che sfiora il 10%.
Non sta meglio il settore industriale, ammesso che in Sicilia ce ne fosse mai stato uno degno di tale nome. Il calo è del 6,4% annuo con una situazione complessiva tra il 2007 e il 2012 che arriva al 24%
Tutto questo si riflette anche nelle abitudini di consumo delle famiglie siciliane che di fatto acquistano con un indice del meno 9,8% in aumento solo l'acquisto di tecnologia (telefonini, tablet e PC) che registrano un più 4%
Discorso a diverso è quello legato all'export. Che registra una contrazione del 14,8% nel 2013, dopo un anno di crescita 21,5% nel 2012. Dati però che in realtà vengono falsati dall'esportazione del petrolio. La Sicilia infatti raffina oltre il 50% del petrolio italiano. Di conseguenza le esportazioni dell'Isola vengono sempre forviate dalla dinamica del settore petrolifero, che rappresenta oltre i due terzi del flusso di vendite all'estero.

Ma quelli che preoccupano di più e, che danno il vero senso della situazione, sono i dati sull'occupazione. In un solo anno in Sicilia si sono volatilizzati 73 mila posti di lavoro, Nell'isola la disoccupazione sta crescendo a un ritmo doppio rispetto al dato nazionale. Altrettanto significativo è il dato che riguarda i giovani siciliani di età compresa tra i 15 e i 34 anni, per i quali il tasso di disoccupazione si attesta al 38%, oltre 15 punti percentuali sopra la media nazionale. Ancora di più il dato dei giovani, "allo sbando" i così detti Neet ( che non lavorano, non studiano e non seguono un percorso di formazione) in questo caso il dato è del 42%, mentre quello nazionale è del 27%.
Una regione che sta letteralmente colando a picco, e di cui nessuno sembra comprenderne il correlato e diretto rischio sociale. Una depressione che non lascia margini di ripresa a breve termine. Tutti i dati confermano che, anche se si trovassero delle soluzioni immediate, ma il Governo Regionale di fatto non risulta particolarmente impegnato in tale fronte, i tempi di ripresa reale non potrebbero essere inferiori a 10 anni.