Palermo. Sono passati 18 giorni dalla tragedia di Lampedusa, quando un barcone – l'ennesimo – che si è ribaltato consegnando al mare oltre 500 persone ha riacceso i riflettori sull'emergenza migrazione.
Una tragedia che non stupisce ma che, per i numeri senza precedenti, costringe a riflettere e magari ad agire.
Le vittime – 366 tra cui donne e bambini – sono già state sepolte nei cimiteri di tutta la Sicilia ma oggi ad Agrigento si terrà la commemorazione ufficiale.
Alle 16 sul litorale di San Leone il rito. Attesi il vicepremier Angelino Alfano, il ministro Cecile Kyenge e quello della Difesa Mario Mauro.
Non ci sarà il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini, che nel pomeriggio incontrerà a Roma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Assente anche il primo cittadino di Agrigento, Marco Zambuto, che ha definito la cerimonia una "passerella per i politici".
E mentre non si spegne la polemica sul ruolo della politica, risuonano le parole della presidente della Camera Laura Boldrini per "fermare la roulette russa che è in corso nel Mediterraneo, perché fuggire dalla guerra è per i migranti l'unica risorsa". "Il viaggio dei migranti - ha aggiunto - continuerà fino a quando nei loro Paesi ci sarà la violazione sistematica dei diritti e ci saranno guerra e persecuzione. È fuori luogo pensare di scoraggiarli con azioni di contrasto perché non hanno nulla da perdere".