E' il rapporto che Legambiente, con l'ausilio delle Forze dell'ordine, pubblica ogni anno e che denuncia "Tutti i numeri e le inchieste di un fenomeno che non conosce la parola recessione".
Un fatturato di 16,7 miliardi di euro, 34.120 reati accertati, 28.132 persone denunciate, 8.286 sequestri. Ma non solo; sono in aumento i clan coinvolti, passando da 296 a 302, quadruplicano i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose che passano da 6 a 25, salgono gli incendi boschivi. Inoltre cresce l'incidenza dell'abusivismo edilizio e soprattutto la piaga della corruzione con il raddoppio delle denunce e degli arresti.
Il 45,7% degli illeciti ambientali e' concentrato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, Campania, Sicilia, Calabria e Puglia, seguite dal Lazio. Per il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, un rafforzamento del sistema sanzionatorio per combattere le ecomafie, realizzando anche un "coordinamento tra le forze dell'ordine" è la linea da seguire. "Credo sia fondamentale - ha detto - riuscire a dare strumenti agli inquirenti per intervenire. Sto costituendo un gruppo di lavoro, anche per sostenere le amministrazioni locali. Giovedì andrò a Caserta, per individuare percorsi e mettere a disposizione risorse".
''Va sviluppata la più attenta vigilanza da parte delle istituzioni – ha affermato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano –affinché, attraverso il ricorso a tutti i più efficaci mezzi di indagine e coordinamento investigativo, sia assicurato il massimo contrasto delle attività illecite contro l'ambiente''. Secondo il presidente è inoltre necessario far crescere, a partire dai giovani, la cultura del rispetto dell'ambiente.