Il mercato delle opere pubbliche in Sicilia è sostanzialmente fermo, ma non è solo un problema di mancanza di risorse.
''Quasi tutti i progetti per nuove infrastrutture dotati di copertura finanziaria negli ultimi anni sono bloccati dalla burocrazia o dalla mancanza di volontà politica". A puntare il dito è l'Ance Sicilia che ha contato 118 interventi in stand-by per un importo totale di 5,15 miliardi di euro e di questi, 94 per 982 milioni di euro sono compresi nella delibera Cipe numero 60 del 2012 (opere idriche, fognarie e depuratori) per la quale il termine di avvio dei lavori è stato prorogato al prossimo 31 dicembre, pena la revoca delle risorse.
Solo nel caso della Siracusa-Gela si sono da poco concluse le procedure di gara e per la Palermo-Agrigento sono stati consegnati i primi lavori all'impresa.
Il Comitato di presidenza dell'Ance Sicilia, guidato da Salvo Ferlito, si riunirà martedì prossimo, alle 15.30 a Palermo, presso la sede di via Volta, per esaminare la situazione e per sollecitare all'assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, ''l'urgente riconvocazione del Tavolo tecnico misto di rilancio del settore'', ma in seduta congiunta con l'assessore regionale all'Energia, Acque e Rifiuti Nicolò Marino, così come richiesto dall'Ance Sicilia lo scorso 4 giugno'".
"Visto che non è stato possibile incontrare il governatore Crocetta - spiega il presidente di Ance Sicilia, Salvo Ferlito - vogliamo riprendere il positivo lavoro avviato con l'assessore Bartolotta e le altre organizzazioni nel tavolo tecnico riunitosi lo scorso mese di aprile. Siamo determinati - aggiunge - a ottenere dalla Regione un deciso intervento su tutte le stazioni appaltanti, affinchè pubblichino i bandi di gara di tutti i progetti esecutivi pronti e provvedano a redigere i progetti per i quali hanno ottenuto i finanziamenti. Sarebbe un crimine perdere 5 miliardi di finanziamenti europei e statali quando la Regione va in cerca di risorse per scongiurare il default''.
''In assenza di iniziative concrete - conclude Ferlito - confermo che per le nostre imprese in atto resta una sola alternativa: quella di espandere le attività all'estero. Dopo alcune esperienze positive in corso in vari Paesi, abbiamo sondato favorevolmente le opportunità offerte dal Kenya e il prossimo 19 luglio riceveremo a Palermo la visita di due ministri di questo strategico Paese dell'Africa''.