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Istituita all'Ars sottocommissione sulle miniere. Vanno avanti le indagini sul sito di Bosco-Palo

 

miniereEra ora che qualcosa si muovesse su questo fronte, perché dietro alle miniere, soprattutto quelle dismesse e abbandonate che qualcuno pensò bene di trasformare in depositi illegali di rifiuti e scorie, ci potrebbero stare dietro tantissime morti e patologie.
Un condizionale forzato dalle indagini in corso.

La terza Commissione attività produttive dell'Ars ha istituito una sottocommissione di studio sui siti minerari siciliani e quindi sulle miniere in uso e dismesse, pubbliche e private, che si legge in nota diffusa da Palazzo dei Normanni "Potrebbero essere fonte di notevole rischio per la salute a causa dei materiali tossici e radioattivi che potrebbero esservi abbandonati o nascosti dalle ecomafie. Alla presenza di discariche dimesse – continua la nota – potrebbe essere legato anche l'aumento delle patologie tumorali in diverse aree dell'isola, anche se è difficile stabilire il rapporto causa- effetto tra la presenza di siti di questo genere e le malattie".

A richiedere l'istituzione della commissione, composta da 5 deputati, è stato il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, che ne sarà il presidente. "Una commissione di questo tipo – dice Cancelleri - era doverosa per la tutela della salute dei cittadini. I lavori procederanno in tre tappe. Prima stileremo una mappatura dei siti, poi avvieremo uno studio sanitario per accertarne le effettive condizioni ed infine avanzeremo una proposta di bonifica con l'obiettivo di avviare questi luoghi ad uno sfruttamento turistico".

Intanto le indagini sul Vallone di Bosco-Palo, che collega Enna a Caltanissetta, vanno avanti. Il procuratore aggiunto Nico Gozzo che coordina le indagini, nella fase iniziale affidate al pm Lia Sava, non dice nulla se non questo, ma apprende con piacere della nascita di una sottocommissione sul tema.

In merito all'ingagine, si attendono gli esiti di alcune verifiche nell'area dell'ex sito minerario dismesso nel 1998, per poter dire qualcosa in più. Forse entro fine anno ci sarà qualche sorpresa.

Tra i siti minerari "monitorati", va ricordata anche la miniera di Pasquasia a Enna, balzata agli onori della cronaca per le indagine fatte scattare dalla Regione e dalle quali scaturì la decisione di effettuare una bonifica; secondo quanto affermato da Giuseppe Regalbuto,  presidente della commissione regionale dei siti dismessi, le (presunte) scorie radioattive prima presenti nella miniera di Pasquasia, sarebbero state trasferite in una ex miniera del nisseno. A Bosco-Palo?

I lavori di bonifica del sito ennese si sarebbero finalmente sbloccati dopo diversi stop e ritardi. Un appalto da 20 mila euro affidato alla Sidercem s.r.l. di Caltanissetta, azienda di famiglia dell'ex assessore regionale alle attività produttive, Marco Venturi.

Quello che ruota attorno ai siti minerari in Sicilia dunque tocca diversi e delicatissimi aspetti, tra cui l'infiltrazione della criminalità organizzata proprio nel business miniere /rifiuti.

Il pentito Leonardo Messina il 30 giugno 1992 dichiarò al giudice Borsellino che le gallerie sotterranee venivano utilizzate per lo stoccaggio delle scorie radioattive ed è grazie alle sue dichiarazioni che il giudice Borsellino avviò l'operazione Leopardo nello stesso anno, che portò ad oltre 200 ordini di cattura in tutto il paese. (L'operazione Leopardo entrerà nella sua fase operativa 4 mesi dopo la morte del magistrato e sarà coordinata da Giovanni Tinebra, allora procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta. Tinebra è il mareciallo chiamato a deporre dai pm di Palermo nell'ambito del processo Mori sulla mancata cattura di Provenzano nel '95 e che il 2 maggio 1996 partecipò a Roma alla famosa riunione con il pm Teresa Principato e Giacarlo Caselli, in cui il pentito Ilardo decise di formalizzare la sua scelta di collaborare, ndr)

Proprio in funzione della nascita di questa nuova sottocommissione, va ricordato che secondo il registro dei Tumori di Ragusa e Caltanissetta negli 11 comuni del "Vallone", c'è un livello di tumori del sangue sempre più in crescita: nel Vallone il dato segna un +108% nella zona delle miniere. In provincia di Caltanissetta l'incidenza tumorale nel trienno 2007-2009 ha registrato 3.278 casi.

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