Il Consiglio superiore della magistratura non trova una posizione unitaria sull'inserimento, nel fascicolo personale del procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, della delibera che il 15 febbraio scorso lo aveva 'rimproverato' per la sua partecipazione al congresso dei Comunisti italiani, giudicata 'inopportuna'.
La quarta commissione del Csm, competente per le valutazioni di professionalità dei magistrati, si è infatti divisa e ha votato ieri due diverse proposte da sottoporre al plenum in una delle prossime sedute. Quella di maggioranza, che propone il non inserimento degli atti, è stata votata dai consiglieri togati Angelantonio Racanelli, di Magistratura indipendente, Mariano Sciacca di Unicost, Roberto Rossi di Area, e dal laico del Pd Glauco Giostra. A favore invece dell'inserimento si sono espressi, in una proposta di minoranza, il togato indipendente Aniello Nappi e il laico del Pdl Niccolò Zanon.
Il pm palermitano, che intanto proprio ieri ha lasciato l'Italia per il Guatemala, dove è stato chiamato per un incarico dell'Onu, aveva ricevuto gli atti dalla Commissione lo scorso 25 settembre. A quel punto Ingroia poteva inviare una memoria difensiva o chiedere di essere ascoltato in audizione, ma ha deciso di non avvalersi di nessuna delle due possibilità.