Il caso sollevato ieri da Palermo Report, sta facendo montare la polemica tra i giornalisti, pubblicisti e professionisti, che chiedono spiegazioni sui tre avvisi pubblici del Comune di Palermo (non ancora pubblicati nonostante scadano il 29 dicembre, ndr). Avvisi che ruotano attorno al rilancio della rivista Informa Palermo sull'attività dell'amministrazione comunale.
Già da una prima lettura, saltano all'occhio i controsensi, o meglio i nonsensi.
Primo tra tutti il criterio di selezione dei giornalisti che premia chi per curriculum ha lavorato meno e, a parità di punteggio, ha l'età più avanzata. (LEGGI ARTICOLO)
In nonsensi continuano. Il Comune, richiede la "Dichiarazione, resa da parte dei giornalisti indicati come futuri componenti della redazione, inerente il fatto che la prestazione che sarà svolta non costituisce e non configura un rapporto di lavoro né di collaborazione diretta o indiretta con l'Amministrazione comunale di Palermo", ma nel paragrafo successivo richiede che " la redazione giornalistica creata per la rivista sia disponibile per la diffusione delle notizie relative all'attività della Giunta Municipale, della Presidenza del Consiglio e delle Commissioni consiliari, dei Presidenti delle Circoscrizioni, una selezione delle quali sarà pubblicata sulla rivista, anche con eventuali approfondimenti". Attività questa, che è senza dubbio alcuno, prerogativa di un ufficio stampa (che di fatto il Comune ha già, individuato in due giornalisti interni all'amministrazione, ndr) e non di una redazione giornalistica esterna creata per altro scopo, ovvero per Informa Palermo.
Ma le anomalie continuano. Sempre secondo l'avviso "La Redazione opererà sempre sotto la supervisione dell'Ufficio comunicazione istituzionale e/o del Portavoce del Sindaco ove nominato". Ma la domanda a questo punto è legittima: se – come specificato nell'avviso – "la prestazione che sarà svolta non costituisce e non configura un rapporto di lavoro né di collaborazione diretta o indiretta con l'Amministrazione comunale di Palermo", perché la redazione giornalistica dovrà operare sempre sotto la supervisione dell'ufficio comunicazione istituzionale del Comune e o del Portavoce del sindaco? Non è una contraddizione in termini e nei fatti?
Il risultato quindi sarebbe una redazione giornalistica, chiamata a seguito di avviso pubblico, per la realizzazione della rivista del Comune, "usata" però anche per svolgere lavoro di ufficio stampa e coordinata infatti dall'ufficio comunicazione istituzionale del Comune.
C'è qualcosa che non va a questo punto e che merita necessariamente di essere approfondita e chiarita e dunque l'attenzione degli organi competenti.