Se i cittadini siciliani volessero sapere, al centesimo, di quanto i deputati regionali dell'Assemblea Regionale Siciliana hanno ridotto la loro ricca busta paga è meglio che "ci levano mano", per dirla alla piemontese. Avrebbero dovuto semplicemente recepire, in modo secco, il decreto Monti sulla revisione della spesa (spending rewiev), punto. E invece no, come sempre è tutto più complicato. Il recepimento secco avrebbe determinato un abbattimento sostanzioso portando i loro lauti stipendi da circa 19 mila euro lordi al mese a 11.100 euro lordi al mese e l'abolizione dell'incredibile allineamento delle loro spettanze a quelle scandalosamente alte dei senatori della Repubblica. Così non è stato, per cui solo nominalmente s'è giunti alla fatidica cifra di 11.100 euro, ma di fatto ancora è da stabilire quanto di questa cifra dovrà essere imputata alla voce "diaria", esentasse, e quanto alla voce "indennità", tassata. Non è un dettaglio. Spetterà al Consiglio di Presidenza dell'Ars procedere alla ripartizione e, alla squagliata delle neve, per continuare in piemontese, si potrebbe scoprire che la riduzione non è quella che sembra ma molto inferiore. Non solo, ma il decreto Monti non viene nemmeno citato, proprio per evitare di sopportarne tutte le conseguenze. Rimangono i vitalizi e l'assegno di fine mandato. E' meglio fermarsi qui. Se dovessimo entrare nel dettaglio ci sarebbe da impazzire. Tutto fatto apposta per non fare capire nulla. Del resto se si volesse leggere il cedolino di un parlamentare, nazionale o regionale, sarebbe impossibile avere il quadro esatto di quanto il fortunato percepisce a fine mese. Ovviamente non è un caso, è scientificamente studiato. Gli inquilini di Sala d'Ercole sono irredimibili, tanto per citare Sciascia, meglio, dei veri furbi. Ogni furberia, infatti, è buona per mantenere privilegi e benefit e ciò mentre la gente è alle prese con il pagamento della Tares, con una disoccupazione giovanile spaventosa, con imprese che chiudono e con le famiglie schiacciate da una pressione fiscale divenuta intollerabile. Noi chiediamo una cosa. Appena venerdì approveranno in aula il testo definitivo desideriamo, anzi, pretendiamo che venga esibita una busta paga del deputato regionale, semplice o con incarichi, segretario, questore, vice presidente, eccetera, eccetera. Vogliamo conoscere il contenuto, voce per voce, delle buste paghe del Presidente della Regione e degli assessori regionali. Vogliamo sapere l'ammontare dei contributi ai gruppi parlamentari. Vogliamo sapere a fine mandato cosa va nelle tasche dell'ex onorevole. Insomma vogliamo sapere, in modo leggibile e trasparente, le cose che ben si conoscono delle retribuzioni e/o pensioni di un comune lavoratore. E' chiedere troppo? Non credo.
Pippo Russo