News Sicilia

Agenzia di Stampa Italpress
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Vasto incendio minaccia Monte Cuccio e zona ovest di Palermo. Rischio per alcuni centri abitati.

Foto gds.it

Ore 17.00: Il corpo forestale ci informa che l'incendio è ormai sotto controllo e sotto i livelli di guardia, anche se almeno la metà delle maestranze che da ieri operavano nel territorio tra Borgo Nuovo, Monte Cuccio e San Martino delle Scale, ha dovuto spostarsi a Capaci dove altre fiamme hanno colpito un'area demaniale di circa 3-4 ettari.

Ore 11.25: L'incendio si è allargato ancora di più rispetto a ieri. Pochi minuti fa le fiamme sono tornate a lambire le case di via Bronte, sopra Borgo Nuovo. Al momento non sono state evacuate, ma potrebbe essere necessario farlo nelle prossime ore.
A lavoro da questa mattina un Canadair e due Fireboss della protezione civile e un elicottero messo a disposizione dalla Regione Siciliana. Senza tregua da ieri mattina invece il lavoro dei vigili del fuoco e del corpo forestale.

Ore 08.10: A quasi 24 ore non è stato ancora domato l'incendio che sta assediando le colline nella periferia ovest di Palermo, San Martino delle Scale e la montagna di Monte Cuccio. 

Emergono nel frattempo alcuni particolari: le fiamme sarebbero partite da via dei villini e appiccate da un piromane. Indagini sono in corso. In zona erano stati segnalati mucchi di immondizia non ritirata. Ed è probabile che proprio una di quelle piccole discariche a cielo aperto sia stata incendiata. Il vento che soffiava ieri ha fatto il resto, propagando il fuoco nelle vicine campagne. Via Bronte, passata agli onori della cronaca qualche mese fa per una pantera in libertà mai trovata, ha subito ieri pomeriggio altri attimi di terrore, quando i vigili del fuoco hanno dovuto far evacuare diversi appartamenti e alcune ville. L'allarme si è poi trasferito in via Falconara. Corpo forestale e pompieri hanno dovuto faticare per evitare che il rogo colpisse le auto in sosta in un residence in zona e nelle case che erano però già state fatte sgomberare per sicurezza.

Alle 14 di ieri il corpo forestale, mentre i vigili del fuoco avevano difficoltà a spegnere le fiamme che minacciavano i ripetitori di Pizzo Eremita, ha chiesto l'intervento dei canadair della Protezione civile. Ma soltanto alle 18 ne è arrivato solo uno che ha garantito una portata di acqua prelevata dal mare di 6000 litri, insieme a due elicotteri della Regione Siciliana, dotati di recipienti da 400 litri. I pochi mezzi hanno però lavorato fino a quando la luce era sufficiente per farlo. Col buio l'incendio ha mostrato ai palermitani il suo vasto pericolo. Una serpentina lunga diversi chilometri, non distante da strade e palazzi. Tutta la notte i vigili del fuoco hanno lavorato a circoscrivere le fiamme. La cava Serafinello a Boccadifalco è rimasta aperta tutta la notte. Da lì agenti del corpo forestale hanno vegliato sul fuoco per controllare che non deviasse verso i centri abitati. Lo stesso è stato fatto nelle strade vicine ai focolai.
Stamani alle 7 sono tornati i mezzi aerei. L'allarme è ancora alto. La speranza è che non si alzi il vento. Intanto migliaia di ettari di vegetazione stanno inesorabilmente andando in fumo.