Saranno il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l'autore Giancarlo Licata, a presentare venerdì 5 ottobre alle 19 a Villa Filippina, nell'ambito del Festival della Legalità, «Una rondine fa primavera, trent'anni di storie in bianco e nero di una città che torna a scommettere su Orlando», Edizioni Novantacento.
Il libro con inediti, documenti e storie dimenticate, ricostruisce gli avvenimenti di cronaca e politica accaduti nei tre decenni di presenza a Palazzo delle Aquile del vecchio-nuovo primo cittadino: dal pentacolore all'esacolore, ai professionisti dell'antimafia, alla rottura fra Dc e Psi, all'apertura del Massimo e dello Spasimo, al Ppe, alle stragi, per finire alla trattativa fra Stato e mafia.
"Una rondine fa primavera" parte dalla colpevolezza che Palermo è l'unica città di uno stato democratico in cui l'azione politica è stata spesso condizionata dalla cronaca, dagli omicidi che hanno tagliato gambe, coraggio e futuro a molti amministratori. "Recuperare la memoria di una città che vive nell'emergenza – scrive Licata – anzi ha fatto dell'emergenza una regola di vita. Per questo non ha programmato, non ha messo in sicurezza un sistema, ha volutamente avuto il respiro corto proprio per far mancare quei progetti che unissero la voglia dell'oggi e il bisogno di futuro. Una città che ha ceduto spazi di sovranità a lobby affaristico – mafiose che non le hanno permesso di spiccare il volo. Anzi, proprio nel momento più buio della Storia di Palermo, c'è sempre stato qualcuno pronto a sostituire chi, in quel frangente, doveva esserci. La supplenza è divenuta modo di governare, ha troppo spesso evitato smottamenti inarrestabili e cadute senza rete".
Il libro contiene pure una intervista-colloquio a 360 gradi con Leoluca Orlando, al quale i palermitani hanno dato fiducia per la quarta volta.