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In Sicilia la malaburocrazia ferma il 50% degli appalti

cantierePalermo. Oltre il 50% delle gare d'appalto in Sicilia è vittima della malaburocrazia e non viene aggiudicata in tempi ragionevoli.

E' quanto emerge da uno studio condotto dall'Ance Sicilia.

L'analisi si è concentrata sugli esiti entro i dieci mesi dell'anno successivo dei bandi di gara pubblicati a partire dal 1999. Nel 199 le gare bandite sono state 2.380, quelle aggiudicate 1.897 e 426 quelle del cui esito non si è avuta notizia entro ottobre dell'anno successivo, pari al 17,9% del totale.

Dai dati emerge che dal 2006 in Sicilia le gare d'appalto vengono aggiudicate entro i primi dieci mesi dell'anno successivo in misura inferiore al 50% dei casi, mentre delle altre non si ha l'esito in tempi ragionevoli.

Nel 2012 sono state bandite 334 gare (-85% rispetto a quelle del '99), ma le stazioni appaltanti hanno aggiudicato solo 155 opere entro i primi dieci mesi del 2013 (46,4%), un incanto è stato annullato o sospeso e degli altri 178 (ossia il 53,3%) alla data del 31 ottobre scorso non si sapeva nulla. Dunque, pur essendosi ridotto notevolmente il numero dei bandi, si sono allungati i ritardi nelle procedure di gara.

"La percentuale delle gare finite nel limbo della lentezza burocratica - dicono dall'Ance - se fino al 2005 si era mantenuta entro il 35%, dal 2006 è schizzata in avanti di almeno dieci punti, attestandosi ad oltre il 50% ai giorni nostri: 44,6% nel 2006, 45,6% nel 2007, 49,6% nel 2008, 46,7% nel 2009, 51,7% nel 2010, 59,7% nel 2011 e 53,3% nel 2012".

Lo studio dell'Ance mette a confronto anche gli importi, nel 1999 furono offerti al mercato 1 miliardo e 477 milioni di euro, le gare aggiudicate valevano 1,2 miliardi e quelle senza esito 198 milioni. Nel 2012 sono stati pubblicati bandi per 488 milioni e aggiudicati per 215 milioni, mentre le gare non aggiudicate entro ottobre 2013 ammontano a 271 milioni di euro.

"I dati si commentano da soli - dichiara Salvo Ferlito, presidente di Ance Sicilia - siamo in presenza, dal 2006 in poi, della testimonianza di un degrado inesorabile della pubblica amministrazione, che ha effetti devastanti sulle imprese del settore edile e sul bisogno di sviluppo infrastrutturale della Sicilia".