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In Sicilia diminuiscono le imprese artigiane. La Crias 'le banche diano più fiducia'

criasPalermo. In Sicilia le imprese artigiane registrate al 31 dicembre 2012 superano abbondantemente le 80.000 unità, che rappresentano il 18% delle circa 464.000 imprese totali registrate. Nel 2012 queste imprese sono diminuite complessivamente dell'1,27%, per effetto di un saldo negativo tra nuove aperture e chiusure di oltre 1.000 unità.

A fornire i dati è la Crias, a Cassa Regionale per il Credito alle Imprese Artigiane, in occasione della VI Edizione delle Giornate dell'Economia del Mezzogiorno.

Da sessant'anni la Crias costituisce uno strumento operativo della Regione Siciliana e dell'assessorato delle Attività Produttive, in particolare per l'attuazione delle politiche di sostegno allo sviluppo dell'artigianato, mediante la concessione di prestiti a tasso agevolato e di contributi a fondo perduto destinati a finanziare nuovi investimenti in laboratori, attrezzature e macchinari e per la costituzione di scorte di materie prime e semilavorati o a rispondere alle esigenze di cassa legate alla gestione ordinaria.

Negli ultimi 3 anni (2010-2012) la Crias. ha erogato oltre 13.000 finanziamenti per quasi 375 milioni di euro. La media annua di finanziamenti erogati è di circa 4.500 per quasi 125 milioni di euro. Nei primi 10 mesi del 2013 i finanziamenti erogati sono stati 3.569 per un importo totale di 97.538.957 euro.

"Particolarmente significativo – spiega Filippo Nasca, commissario straordinario Crias - è che la platea di beneficiari dei finanziamenti erogati dalla Crias è costituita da imprese siciliane di piccola o piccolissima dimensione che sono quelle che subiscono maggiormente il credit rationing. Infatti, ben il 71% dei finanziamenti erogati nel triennio 2010-2012 ha riguardato imprese individuali. Inoltre, quasi l'80% dei finanziamenti è andato ad imprese con un fatturato annuo inferiore a 200 mila euro e ben il 30% ha riguardato quelle con un fatturato inferiore a 50 mila euro. Si tratta di imprese che hanno grandi difficoltà ad accedere al credito nei canali tradizionali come le banche e le società finanziarie, anche in ragione delle modeste garanzie che sono in grado di offrire, e che in molti casi sarebbero costrette a rinunciare agli investimenti o a chiudere l'attività. Il ruolo di Crias – aggiunge Nasca – è stato fondamentale con finanziamenti a tassi bassissimi, ma Crias nasce per recitare un ruolo complementare cercando di venire incontro alle esigenze di chi per varie ragioni non riesce ad accedere al credito ordinario, di fatto Crias si è trovata a recitare invece un ruolo fondamentale per imprese di 1 fino a 9 dipendenti. Speriamo di poter entrare in un clima economico di ripresa, le banche devono tornare a dare fiducia alle imprese, Crias è una risposta ma non può essere l'unica", sottolinea Nasca. "La Regione ci ha messo a disposizione tre milioni di euro – dice Nasca – l'obiettivo futuro è anche quello di dare una mano anche ai giovani artigiani. Del resto tra tutti i settori l'artigianato ancora resiste per le capacità manuali che sono insostituibili".