Venerdì scorso si è svolto in tutta Italia il sit-in nazionale contro la violenza alle donne, anche Palermo ha aderito. L'appuntamento è stato dato a Piazza Pretoria, la piazza simbolo della nostra città; da dove parte il meccanismo politico, economico e sociale della città.
Il sit-in, per volontà degli organizzatori è stato esteso ad ogni altra forma di violenza, anche sul diritto al lavoro. Abbiamo così invitato il corpo di ballo del Teatro Massimo, vittima di una vicenda inverosimile, "buttati fuori", per dar spazio ad una compagnia estera. Una vicenda in continua evoluzione.
E' di qualche giorno l'intervista rivolta a Luciano Cannito, a cura di Sergio Trombetta, sul giornale La Stampa.it, qui la replica del corpo di ballo.
"Gentile Sig Trombetta, siamo i danzatori, aventi diritto, precari del Corpo di Ballo del Teatro Massimo di Palermo. Siamo lieti di leggere il suo commento di disappunto riguardo l'articolo del direttore Cannito sul corpo di ballo, uscito oggi sulla Stampa, poichè in realtà noi danzatori, già fortemente lesi professionalmente da una situazione davvero spiacevole, leggendo l'articolo, ci siamo sentiti fortemente offesi e lesi ulteriormente nell'immagine e nella nostra dignità di artisti e professionisti. Si è molto speculato su questo "sciagurato" sciopero ma nonostante le nostre insistenti, continue ed infaticabili manifestazioni, stentiamo ancora a volte a portare alla luce quella che è la causa di un'azione tanto forte che di certo non è stata una passeggiata di salute per nessuno, tantomeno per chi lo sciopero lo ha fatto!!! L'articolo riporta un solo punto vista, ma ovviamente essendo voce solo di una delle parti, non riporta esattamente quelli che sono i dati concreti. Per questo noi chiediamo di poter fare un' intervista con lei a replica di ciò che è già stato scritto per correttezza e completezza di informazioni. Riteniamo, sentendoci direttamente tirati in causa dall'articolo, doveroso e indispensabile, far sentire anche il nostro punto vista e mettere a conoscenza lei e tutti i lettori di una situazione incresciosa che continua sempre di più a ledere la dignità e la professionalità di artisti che hanno dedicato la propria carriera al Teatro Massimo, facendo un'ardua scelta artistica, 10, 12, 14 anni fa e che oggi si ritrovano fuori dal proprio Teatro! Lo sciopero è stata un'azione arrivata dopo anni di manifestazioni pacifiche in cui abbiamo tutelato tutti ma che non hanno avuto alcuna risonanza, e che è giunto nel momento in cui noi tutti, stabili e aggiunti abbiamo visto realmente a rischio la sopravvivenza del nostro settore. Dopo la quiescenza di 9 membri del corpo di ballo stabile, abbiamo chiesto l'applicazione della Legge Bondi, che, tra tante cose negative già applicate dalla sovrintendenza come alcuni licenziamenti, prevede il reintegro del settore, per le Fondazioni in pareggio di bilancio per il numero pari al personale dismesso nell'anno precedente. Il corpo di ballo prevede una pianta organica di 31 elementi, attualmente sono rimasti solo in 8!!! Abbiamo richiesto in alternativa alla stabilità, una programmazione che ci vedesse più partecipi in modo da garantire una continuità lavorativa. Noi lavoriamo tre-quattro mesi l'anno, in media, senza alcuna possibilità di assenza o permessi che ci consentano di lavorare agevolmente in altre piazze nei mesi di "buco".Ma sono molte ancora le cose che dovrebbero CHIARIRE la nostra posizione davanti l'opinione pubblica. Spero fortemente che ci verrà dato il DIRITTO di replica perchè è fondamentale che venga data risposta lì dove si è aperto l'argomento.
ringraziandola per l'attenzione, le porgiamo cordiali saluti".
Gli aventi diritto del corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo.