Stop parziale alla norma che proroga il servizio ai precari siciliani fino al 30 aprile, dopo che il Commissario dello Stato per la Regione Sicilia ha impugnato il primo articolo del disegno di legge approvato dall'Ars a poche ore dalla fine dell'anno scorso. Nel merito, l'altolà è arrivato perchè il documento in questione non esclude espressamente dalla proroga i lavoratori con contratto autonomo e chi ha un contratto di collaborazione coordinata e continuativa (i Co.Co.Co); in questo modo, secondo Carmelo Aronica nella relazione inviata alla Corte Costituzionale, "interferendo con la competenza esclusiva statale in materia di ordinamento civile".
Stando a quanto scritto dal commissario, il passaggio incriminato autorizza la proroga dei contratti di lavoro in essere alla data del 30 novembre 2012 ma non esclude i contratti di lavoro autonomo e parasubordinato, per i quali invece è ammessa "l'eventuale proroga al solo fine di completare il progetto e per ritardi non imputabili al collaboratore". La possibilità di estendere i rapporti non subordinati al completamento del progetto, infine, contribuisce "ad alimentare aspettative di stabilizzazioni e consolidamento del rapporto di lavoro nei soggetti interessati".
"L'impugnativa riguarda una parte molto piccola del provvedimento, ma investe tutti i precari. Occorre dunque subito un correttivo tecnico. Pensiamo a una nuova legge, quale strada più praticabile, che potrebbe essere approvata già nella riunione di giunta di oggi e inviata domani all'Ars dove confidiamo in una rapida approvazione".A dirlo è l'assessore regionale all'Economia, Luca Bianchi, precisando che la norma impugnata non è stata voluta dalla giunta, ma è "frutto di emendamenti approvati in commissione".