L'autopsia ha confermato che Mirco Vicari, il vigile urbano morto martedì a Palermo nella sua abitazione, è stato ucciso da un solo colpo di pistola calibro 9, che gli ha perforato il torace.
L'esame è stato eseguito dal professore Paolo Procaccianti all'istituto di Medicina legale.
Il dato porterebbe a escludere l'ipotesi del suicidio avanzata dagli inquirenti sulla base del racconto di alcune colleghe di Vicari che hanno raccontato che il vigile avrebbe espresso la volontà di uccidersi per problemi economici e di simulare però un omicidio. La direzione del colpo sembrerebbe più compatibile con l'ipotesi della colluttazione tra la vittima e qualcuno - ladri o persone che volevano vendicarsi della sua attività professionale - che l'attendeva a casa.
Secondo una prima ricostruzione, Vicari rientrando a casa ha notato la presenza di uno o più malviventi, con i quali ha ingaggiato una colluttazione. Poi lo sparo e la morte di Vicari. L'uomo era al telefono con la compagna, che ha così sentito le voci, il rumore del colpo di arma da fuoco e poi il silenzio...
A insospettire gli investigatori c'è il fatto che Mirco Vicari non viveva in una casa lussuosa, anzi nel suo appartamento in un quartiere popolare non c'era molto da rubare. Così con il passare delle ore si sono fatte largo altre ipotesi. Tra questa anche quella di una spedizione punitiva per il lavoro di Vicari o di un suicidio "mascherato".
Oggi intanto alle 11,30 saranno celebrati i funerali presso la Chiesa di S. Giuseppe, nella piazza di Passo di Rigano.
Ieri amici e colleghi gli hanno dato l'ultimo saluto nella Camera ardente allestita nel salone di rappresentanza del Comando di Polizia municipale di via Dogali. Accanto alla bara scura il cappello della divisa dell'agente e due grandi ceste di fiori, sopra il biglietto di uno dei figli: "Ti voglio per sempre bene e non ti dimenticherò mai".