"Sono convinto che qualche altro deputato potrà seguire la nostra strada, ma non denigriamo chi preferirà non farlo", diceva ieri il capogruppo del Movimento Cinque Stelle all'Ars, Giancarlo Cancelleri, annunciando di aver restituito il 70% dei soldi (tra indennità e rimborsi) ricevuti per il mese di dicembre.
Palermo Report ha contattato i presidenti degli altri gruppi parlamentari dell'Assemblea per capire le intenzioni delle formazioni politiche. Tra telefoni che squillano a vuoto e utenze non raggiungibili, ecco i primi responsi.
"Ognuno – spiega Francesco Scoma (Pdl) – è libero di fare quello che vuole. Dobbiamo però ricordare che fare politica a livello regionale ha dei costi e non credo che 2.500 euro al mese possano bastare. Negli anni le indennità dei parlamenti sono già state progressivamente diminuite. Adesso siamo intorno ai settemila euro, cifra che mi sembra dignitosa".
Per Scoma, che a Sala d'Ercole siede dal 1996, "un conto è l'allineamento con parametri nazionali o europei, ma a tutto c'è un limite. Ricordo che abbiamo già ridotto i rimborsi chilometrici, tolto i forfait.... E' facile cavalcare l'antipolitica ma anche questa spinta finirà. Basta guadare i sondaggi per vedere che il Movimento 5 Stelle è in calo".
Sulla stessa lunghezza d'onda l'ex Pdl e oggi capogruppo di Grande Sud Michele Cimino.
"Scoma ha ragione. Non vedo il perchè di questo svilimento del parlamentare regionale, noi siamo equiparati al Senato della Repubblica...". Per Cimino l'iniziativa dei "grillini" è un esempio di "politica spettacolo". "Un avvocato che ha uno studio avviato o un medico – spiega – o un libero professionista in genere spesso guadagna più dei 2.500 euro voluti dai grillini. Allora, a questo punto, avremmo un Parlamento fatto solo da impiegati o da studenti".
"Noi seguiamo le leggi, non il Movimento Cinque Stelle", risponde Toto Cordaro, capogruppo del Pid.
"Ne discuterò con il gruppo – aggiunge - ma la nostra agenda non è dettata dall'isteria momentanea o dalle mode. Anche il grillismo è una moda e come tale è destinata a passare. Lo vedremo già alle prossime politiche".
"A differenza dei Cinque Stelle – precisa – noi non abbiamo Grillo sul web, non abbiamo il divieto di andare in tv, non abbiamo il divieto di esprimere le nostre idee. Al contrario abbiamo il dovere di esprimerle e di incontrare le persone. Questo significa anche andare in giro, affrontare dei costi...".
Di iniziativa "lodevole" parla Santi Formica, oggi capogruppo della Lista Musumeci.
"Quella del Cinque Stelle – spiega – è stata una scelta di semplicità e coerenza. In campagna elettorale Grillo più che spiegare il programma ha puntato su questo e i deputati hanno mantenuto l'impegno preso con i cittadini. Cosa giustissima".
Per Formica però "la vera riforma da fare è un'altra. Piuttosto tutti dovremmo impegnarci per premiare il merito. Individuiamo dei criteri per valutare l'attività del singolo parlamentare invece di fare di tutta l'erba un fascio...Vediamo cosa fanno e valutiamo. Chi lavora male, vada a casa... Premiamo impegno, onestà, capacità..altrimenti se consideriamo tutti i deputati sullo stesso piano facciamo un favore a quelli che onesti e capaci non sono".
"Se si premiasse per davvero il merito – rincara la dose – allora sì che avremmo un Paese migliore".
"Vogliamo puntare su un'ulteriore riduzione dello stipendio dei parlamentari? Firmo anche domani se vuole – spiega Formica – ma allora facciamo una spending review vera. Possiamo anche scegliere di equiparare lo stipendio di una parlamentare regionale a quello di un metalmeccanico, ma riduciamo secondo lo stesso principio anche quello degli uscieri, dei consiglieri comunali o provinciali. Riduciamo allora di pari passo lo stipendio dei dirigenti regionali, dei giornalisti. Facciamo una revisione generale e vera, altrimenti è solo demagogia. Altrimenti si favorisce chi, anche all'interno di grandi gruppi industriali o grandi aziende, magari tenta di distrarre l'opinione pubblica con i costi della politica e con le azioni deprecabili di quelli che si comportano male e nel frattempo prende o paga maxi tangenti".
A quanto pare l'esempio dei grillini resterà isolato... con buona pace di Cancelleri.