Un fascicolo archiviato nel 2003 e riaperto nel 2010 dal pool di magistrati coordinati dai procuratori aggiunti Ignazio De Francisci e Antonio Ingroia, quello che riguarda il presidente del Senato Renato Schifani, iscritto nel registro degli indagati per concorso esterno in associazione. L'inchiesta sarebbe prossima all'archiviazione. Già nel 2010 l'Espresso aveva dato notizia dell'esistenza dell'indagine e adesso a farlo è la Stampa. L'identità di Schifani, si apprende, è stata celata dietro un nome di fantasia, "Schioperatu", per evitare fughe di notizie. Alla base della nuova inchiesta ci sono le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza e un'informativa della Direzione investigativa antimafia di Firenze. Spatuzza aveva raccontato di incontri che Schifani, avrebbe avuto con Filippo Graviano, capomafia di Brancaccio, nel '92-'93, quando era ancora soltanto un avvocato amministrativista. Gli incontri secondo il pentito sarebbero avvenuti nella sede della Valtras, azienda di trasporti di proprietà di Giuseppe Cosenza un suo cliente. L'inchiesta precedente si era concentrata sull'amicizia fra Schifani e il suo ex socio d'azienda (la Sicula Broker) Nino Mandalà, arrestato con l'accusa di fare parte della cosca mafiosa di Villabate. Mandalà a quei tempi, siamo negli anni '80, era ancora incensurato, in seguito sarebbero emerse le accuse che di recente avrebbero fatto scattare per lui una condanna in appello a 8 anni.