Alla fine ha prevalso "il criterio dell'opportunità". Facendo appello a questa formula la commissione nazionale di garanzia del Partito democratico ha deciso di lasciare fuori dalle liste siciliane per le elezioni politiche due campioni di voti come Mirello Crisafulli e Antonio Papania, nonostante avessero superato di gran lunga la prova delle primarie cui il Pd si è affidato per fare scegliere al proprio elettorato il 90 per cento dei candidati.
Nella delibera dei garanti del Pd si spiega che, al termine delle verifiche effettuate sulle candidature, "sono emerse situazioni relative a candidati nei confronti dei quali, per reati contro la Pubblica Amministrazione, è stata emessa sentenza di condanna oppure decreto di rinvio a giudizio''. "Per essi si ritiene necessario li ricorso a valutazioni per la tutela dell'immagine e dell'interesse generale del Pd, sulla base di un criterio di opportunita' previsto dall'ordinamento interno – continua il documento - Pertanto la Commissione ritiene inopportune le candidature di Wladimiro Crisafulli e Antonio Papania e pertanto da non includere nella lista dei candidati Pd nelle elezioni del 24/25 febbraio 2013".
Crisafulli alle parlamentarie democratiche nel suo feudo ennese prese 6.348 voti, mentre Papania in provincia di Trapani totalizzò 6.165 preferenze.
A Giuseppe Lupo, segretario siciliano Pd, tocca commentare l'esclusione dei due notabili democratici isolani, limitandosi ad evidenziare che "se vi fossero stati motivi validi per non accettare le candidature dei senatori Crisafulli e Papania bisognava farlo prima delle primarie". Più al sodo và Baldo Gucciardi, capogruppo Pd all'Ars: "Il Partito Democratico ha commesso un grave errore che lede pesantemente, e in maniera irreversibile, territori e storie politiche che hanno dato lustro e dignità alla politica e al Pd".