Ha avuto a fianco la sua famiglia, moglie e figlia sedute a pochi passi, Giovanni Ardizzone che fresco di elezione è salito sul podio per affrontare la prima conferenza stampa da presidente dell'Ars. L'esperienza maturata in quattro legislature, undici anni passati tra i corridoi di Palazzo dei Normanni, gli serve per non fare trasparire l'emozione e partire con le idee ben chiare, quando dice che d'ora in poi "questo sarà un palazzo di vetro, aperto alla trasparenza".
Proprio il lavoro svolto in aula e nelle stanze delle commissioni parlamentari fanno porre ad Ardizzone l'accento sull'attività delle commissioni stesse, che "rimarranno otto e dovranno lavorare tutte, esitando testi di legge a prova di impagnatura da parte del commissario dello Stato". Il neo-presidente ha anche ben chiaro il concetto di spending review, per quanto nei suoi poteri di primo tra novanta deputati: "Non mi sposterò dal decreto Monti, non ci sarà alcuna equiparazione agli stipendi più alti, quelli dei senatori".
Infine Ardizzone annuncia che sotto la sua gestione non saranno tollerati ritardi o inadempienze tra chi siede a Sala d'Ercole, perfino nel vestiario; e a chi gli chiede se la prossima volta l'assessore Franco Battiato dovrà presentarsi in giacca e cravatta, a differenza di oggi, il presidente risponde secco che "sì, è la regola".