Che il mestiere più antico del mondo non conosca crisi è opinione comune. E periodicamente si parla di una regolamentazione del settore. A riaccendere l'attenzione sul tema è il deputato regionale e vicesegretario nazionale de La Destra, Nello Musumeci.
"L'unica attività che in Italia non conosce crisi, in questa drammatica congiuntura - dice - è lo sfruttamento della prostituzione. Le istituzioni non possono continuare a far finta di niente".
"I marciapiede delle città italiane - continua - al Nord come al Sud, nelle ore serali, sono sempre più affollati di ragazze in attesa di 'clienti'. Secondo la Guardia di Finanza, è di diversi miliardi di euro l'anno il giro d'affari in Italia nel mondo della prostituzione. Regolamentare questa antica attività - spiega Musumeci - significa ottenere almeno due risultati: primo, sottrarre migliaia di donne al violento sfruttamento da parte della mafia, consentire cioè loro di disporre del proprio corpo per libera scelta e non per minaccia altrui, usufruire di costante tutela sociale e sanitaria pubblica. Secondo risultato, sottoporre a regime fiscale un esercizio i cui copiosi proventi oggi ingrassano le organizzazioni criminali invece che alimentare le casse dello Stato".
"Voglio augurarmi - conclude l'esponente de La Destra - che il nuovo Parlamento trovi il coraggio di affrontare finalmente questo grave, crescente e insoluto problema sociale".
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