Altro caso di “morte bianca” a Palermo. Tragedia in un cantiere dell'Università, un operaio impegnato nei lavori dell'ex convento di Sant'Antonio è precipitato dal ponteggio su cui stava lavorando, morendo per i traumi riportati dalla caduta relativa ai lavori straordinari che si stavano eseguendo sopra il tetto dell'edificio, oggi sede del centro linguistico dell'università. L'operaio A. C. era salito sul tetto per riparare alcune infiltrazioni d'acqua causate dal furto di alcune tegole. Dalle prime ricostruzioni l'uomo di 52 anni originario di Carini è improvvisamente caduto nel vuoto, trasportato al Civico di Palermo non è riuscito a sopravvivere a forti traumi dovuti all'impatto da un altezza di circa 10 metri. La tragedia porta con se alcune zone d'ombra ancora da chiarire. A quanto pare la ditta incaricata dei lavori non era ancora in possesso di alcune certificazioni che gli avrebbero permesso di cominciare i lavori, gli inquirenti stanno infatti accertando come mai l'operaio si trovasse sul tetto e, se le relative norme di sicurezza fossero rispettate dal cantiere. Resta il dramma di un altro lavoratore “morto per lavoro” e dell'annosa questione, che ogni hanno miete morti su morti, delle norme di sicurezza nei cantieri edili.
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