Non è ancora fuori pericolo, il ragazzo di 14 anni che ieri di è lanciato dal secondo piano della scuola che frequentava, il liceo scientifico Cannizzaro. Ha superato la notte e per i medici, questo è quasi un miracolo. Il problema polmonare rimane grave, è stato effettuato un drenaggio a causa della forte emorragia, ma la situazione rimane critica. Ieri intanto, il ragazzo, ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale Villa Sofia, era stato operato d'urgenza, a causa di un ematoma cerebrale, rimosso con successo. Prima dell'intervento era riuscito, seppur a gesti, a comunicare con i genitori. I medici non si sbilanciano e confidano nella forza del fisico di un quattordicenne. La prognosi sulla vita rimane riservata.
Continueremo ad aggiornarvi sulle condizioni di salute di questo studente, che potrebbe essere nostro figlio, fratello, nipote, il nostro migliore amico. Perché siamo convinti che dare queste notizie, cercando di farlo col massimo della discrezione, possa portare a una profonda riflessione sul delicato momento storico/sociale in cui viviamo, sul fatto che 14 anni siano un'età difficile e oggi più che mai. Cercare di capire cosa sia successo e il perché di un gesto simile è importante, per tutti noi. Le cause possono essere tante e non necessariamente attribuibili a "problemi familiari" (o quantomeno, non solo) come spesso si pensa. Ed è proprio per questo che spesso non ci si rende conto del forte "disagio" che potrebbe vivere chi abbiamo accanto. Un disagio, soprattutto quello della generazione degli adolescenti di oggi, che va analizzato, con cura.
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