Switch-off. E' arrivato anche in Sicilia il tempo di spegnere le vecchie frequenze tv analogiche e passare al dvb (Digital video broadcasting), ovvero al digitale terrestre. Capirne di più può servire ad attenuare il trauma del passaggio tra vecchio e nuovo e per non rimanere impreparati. Di seguito qualche informazione utile. Passare al digitale può sembrare a molti una speculazione o una perdita di tempo. In realtà esso presenta numerosi vantaggi, ma anche qualche svantaggio. L'analogico subiva con troppa facilità interferenze ed era soggetto a disturbi. Il digitale arriva sempre tramite antenna, ma viene ricevuto sotto forma di bit. Sarà compito di un decoder interpretare il segnale ricevuto e decriptarlo. I ricevitori, inoltre, sono in grado di "ripulire" eventuali disturbi o interferenze. Ciò significa un segnale televisivo pulito, sempre. Inoltre il dvb nella trasmissione porta meno dati perché rispetto all'analogico è compresso. Ciò permetterà di trasmettere 6 segnali tv in una sola frequenza. Le emittenti televisive che acquisteranno una di esse disporranno di 6 canali che potranno tenere tutti per loro o dividere con altri editori. Su dvb potrà anche essere trasmesso segnale radio e interattività. Aumentando i canali aumenterà, naturalmente, anche la concorrenza. Ciò dovrebbe spronare gli editori televisivi a migliorare la produzione e, quindi, a rigenerare un mercato che, soprattutto in Sicilia, sembrava molto più alla ricerca di profitti che a fare "televisione di qualità"; basti pensare alle televendite continue delle nostre televisioni locali. Lo switch-off in Sicilia sarà fatto dall'11 giugno al 4 luglio. Si comincerà con le isole minori, Ustica, Linosa, Pantelleria e Lampedusa. La prima provincia che cambierà sarà Messina, il 15 giugno, mentre il 19 sarà la volta di Catania, Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa. A Palermo e provincia la data prevista è il 4 luglio. Previste agevolazioni per anziani di età non inferiore ai 65 anni che sono in regola con il canone rai e che hanno un reddito inferiore a diecimila euro. Per loro uno sconto di 50 euro. Per ricevere il segnale è necessario avere un televisore con dvb integrato o, in assenza di esso, un decoder digitale terrestre. Potrebbe non essere necessario cambiare le vecchie antenne analogiche, ma non è sempre così. Antenne di nuova generazione certamente sono più affidabili, ma prima di buttare nel cestino impianti già esistenti è preferibile verificarne il funzionamento.
Chi adopera ancora vecchi televisori a tubo catodico, sprovvisti di decodificatore incluso, dovrà dotarsi di un decoder dvb esterno che collegherà al tv tramite cavo di antenna.
In commercio se ne trovano anche a prezzi modesti, ma non sempre prezzo basso equivale a cattive prestazioni. Due le funzioni che non devono mancare: il tuner vhf e uhf e l'Lcn (Local channel number). Alcuni decoder dispongono del tuner solo uhf. Acquistare un modello simile non fa visualizzare circa trenta canali. La seconda funzione, LCN, serve per impostare la numerazione automatica del Paese in cui ci si trova. In questo modo, dopo la sintonizzazione, i canali principali saranno già impostati nella numerazione tradizionale. Altre opzioni fanno lievitare il prezzo e non sono essenziali.
E' importante ricordare che col digitale terrestre non sarà più possibile utilizzare in registrazione videorecorder in vhs e altri supporti di registrazione analogici.
Il giorno dello switch-off sarà necessario risintonizzare tutti i canali, anche se era già stato fatto precedentemente, altrimenti non sarà possibile ricevere. Per qualsiasi altro dubbio basterà contattare il numero verde del Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Comunicazioni 800.022.000 o consultare il sito web del Ministero, all'indirizzo www.decoder.comunicazioni.it.