Una folla commossa e silenziosa si è raccolta nella chiesa di Nostra Signora della Consolazione, a Palermo, dove sono stati celebrati i funerali delle vittime del crollo delle palazzine di via Bagolino.
Accanto alle bare dei coniugi Ignazio Accardi, di 84 anni, e Maria La Mattina, di 80; ed Elena Trapani, di 74 anni e del nipote Domenico Cinà, di 54, alcune foto e corone di fiori. Sulla bara di Cinà i parenti hanno lasciato una sciarpa e un cappellino della squadra di calcio del Palermo.
Presenti alle esequie, tra gli altri, il prefetto di Umberto Postiglione, l'arcivescovo di Palermo, cardinale Paolo Romeo, il comandante della Polizia Municipale, Vincenzo Messina. ed il sindaco Leoluca Orlando, che più tardi ha annunciato che il Comune "si costituirà parte civile nel procedimentoin corso per accertare e sanzionare le responsabilità della tragedia".
''Una morte così atroce diventa martirio – ha detto il sacerdote Giuseppe Turco . Dinnanzi a questa tragedia non ci sono parole. Le vittime erano persone semplici ma con tanta fede che frequentavano regolarmente le parrocchie del quartiere. Invito il sindaco e le istituzioni a rendere bella la nostra Palermo. Sviluppando le occasioni di lavoro per creare serenità e legalità":
"Sciagura e rovina – proseguito il parroco nell'omelia - . Questo è avvenuto e dinanzi a questa immensa tragedia dove hanno perso la vita in modo cosi improvviso i nostri cari, non ci sono parole che possano consolare i familiari ma anche tutti quanti noi".
Il sacerdote, che fin dalle prime ore è stato vicino alle vittime, ha evitato ogni accenno polemico alle cause della tragedia, ma ha ricordato come la "legalità sia un valore fondamentale" e ha esortato tutti a "essere solidali gli uni con gli altri per rendere la città più vivibile" .