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Il Comune invia le lettere di diffida alle 11 famiglie dell’ex campo container di via Messina Montagne

La buste gialle che vedete nella fotografia, sono le lettere di diffida arrivate ieri alle undici famiglie che fino allo scorso anno vivevano nel campo container di via Messina Montagne. Devono lasciare gli alloggi entro 15 giorni,  altrimenti scatterà lo sgombero coatto.

Dopo quasi 4 anni passati in quel posto dimenticato da Dio, tra topi, scarafaggi, fogne a cielo aperto, l'inverno scorso l'allora sindaco Cammarata (con grosse responsabilità sulle spalle proprio legate alla faccenda container), ordinò lo sgombero del campo e assegnò degli alloggi "temporanei" alle undici famiglie, alcune di loro per altro inserite nella graduatoria "emergenza abitativa" del Comune.

Tra queste, Angela Cascino (nella foto, la seconda da sx), sposata a e mamma di tre bambini. La sua casa, quella che le spetta di diritto è occupata abusivamente e dunque lei non è mai riuscita ad entrarci. Dallo scorso anno quindi è andata a vivere in questi alloggi temporanei messi a disposizione dal Comune, alloggi nella migliore delle ipotesi senza riscaldamenti e acqua corrente, nella peggiore invece, con impianti elettrici non a norma CEE e pericolosissimi dunque. Non a caso Angela nel corso dei mesi ha più volte inviato lettere raccomandate al Comune, al servizio manutenzioni chiedendo interventi urgenti. L'ultima un paio di giorni fa, quando l'impianto elettrico della sua abitazione è andato in corto circuito ed è divampato un incendio dentro casa. Ha scritto l'ennesima lettera, spiegando cosa fosse successo e ricordando che più volte aveva richiesto l'intervento di manutenzione e un sopralluogo da parte del Comune. Richiesta mai ascoltata. Destino ha voluto che dopo quest'ultima raccomandata, ieri dal settore Cittadinanza Sociale - Settore Socio Assistenziali, siano arrivate alle famiglie, le lettere con provvedimento del funzionario amministrativo Rosario Gagliano e l'esperto amministrativo Antonia Dio Laura e firmate dal dirigente del servizio Maria Concetta Riina.

Le famiglie si sono recate subito agli Intereventi abitativi, ma il ricevimento del pubblico presso gli uffici di via Fattori, dallo scorso venerdì è "sospeso per motivi di sicurezza, fino a nuova comunicazione". Il motivo di sicurezza è che il tetto sta crollando. Quando lo sistemeranno non si sa, e nemmeno quando sposteranno gli uffici per ricevere il pubblico, che al momento viene lasciato alla porta ed eventualmente mandato negli uffici di via Garibaldi dove, a dare risposte però, non sono i funzionari del settore in questione.

Le famiglie intanto non intendono uscire di casa: "Non possono pensare di trattarci così – dice Angela Cascino – dopo anni passati nei container adesso pensano di risolvere i loro problemi buttandoci fuori. Sì, i loro problemi, perché io una casa ce l'ho ed è occupata abusivamente. Prima pensino a sgomberare quelle famiglie invece di inviare lettere del genere a chi ha già sofferto e subito fin troppo. Qualcuno deve assumersi la responsabilità, che sia la vecchia amministrazione che ci ha inviato in alloggi temporanei trovati da noi in condizioni pessime e lo ha fatto per altro senza occuparsi di individuarne altri "definitvi" o che sia l'attuale amministrazione, a noi non importa, ma non è pensabile ricominciare con lettere di sgomberi. Vogliamo risposte e questa volta subito, non intendiamo passare di nuovo quello che abbiamo passato begli ultimi anni".

 Ecco la risposta dell'assessore comunale agli Interventi abitativi Agata Ciulla:"La nuova Amministrazione comunale ha manifestato da mesi l'attenzione al tema dell'emergenza abitativa, deliberando la sospensione di tutti i provvedimenti di sgombero da edifici comunali, ma nel caso specifico si è ritenuto doverosamente intervenire, anche a seguito di una richiesta motivata di intervento da parte della Prefettura, riferita alla normativa sui beni confiscati.

Il Comune ha quindi avviato le procedure necessarie affinché sia rispettata la graduatoria dell'emergenza abitativa, una graduatoria fatta sulla base di criteri oggettivi che tengono conto di diversi parametri e quindi rispettano i diritti di tutti. Il Comune non ha intenzione - afferma l'Assessore Ciulla - di nessuno, ma di fronte ad una emergenza che riguarda migliaia di cittadini e a fronte delle risorse disponibili, proprio il criterio del rispetto della legge è l'unicoche può garantire i diritti di tutti ed evitare che si instauri una guerra fra poveri e la legge da . In ogni caso - annuncia l'Assessore - nei prossimi giorni chiederemo un incontro urgente in Prefettura sull'argomento, perché si studino e possibilmente si individuino insieme delle soluzioni condivise."

 

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