Vita non facile per i cinema storici di Palermo: anche il Jolly chiude i battenti per far spazio ad un teatro. Negli ultimi anni sale storiche, come il Tiffany, il Nazionale, l'Astoria, il Finocchiaro, il Royal, il Dante avevano chiuso i battenti perché non riuscivano a reggere la concorrenza di chi investiva nel settore per mettersi al passo coi tempi. Nuove tecnologie come il dolby surround e il 3d hanno rivoluzionato il mondo cinematografico. Il colpo di grazia agli obsoleti locali di proiezione è stato dato dalla nascita di multisale, che ormai da anni sono presenti nelle metropoli di tutto il mondo. Anche Palermo, pian piano, si adegua. Un'evoluzione quella dei multiplex che ha di certo diversi lati positivi per i cinefili: uno su tutti quello di poter scegliere tra molti titoli di film in programmazione, senza la necessità di doversi spostare da un lato all'altro della città. Poi sale spaziose, tecnologicamente avanzate, con poltrone comode e con visione e audio ottimali.
Sono già due a Palermo le multisala nate negli ultimi anni, il Citiplex Metropolitan e l'Uci Cinema, un'altra sarà inaugurata tra qualche mese e prenderà il posto del vecchio stabilimento Coca Cola di Tommaso Natale. Pochi i cinema che resistono, la maggior parte di loro ha diviso i propri spazi, a discapito dei posti a sedere, in due-tre sale. In questo modo provano a fornire all'utente una scelta più ampia di film e provano a reggere la concorrenza. Esempi di questo genere sono l'Aurora di Tommaso Natale, il Cinema universitario Marconi di via Pindemonte e l'Holiday di Via Mariano Stabile.
Un altro modo per non "spegnere la luce" è trasformarsi. Questo sta facendo il Jolly di via Domenico Costantino che, da ottobre, diventerà un Teatro con un palcoscenico di 10 metri per sette, una platea di 380 posti e diversi camerini. I lavori, iniziati in questi giorni, si concluderanno il prossimo mese. La stagione del nuovo Teatro comincerà i primi di novembre.
L'idea e il progetto sono dell'attore Gianni Nanfa, che ha lasciato la sua storica sede del Teatro al Convento dopo 32 anni.