"Il governo politico si può fare, ma solo dopo le elezioni. Un esecutivo sostenuto da una coalizione allargata, composta dai progressisti, nessuno escluso, dai moderati e dagli autonomisti. Farlo prima significherebbe compiere un ribaltone e noi siamo contrari , per questo al referendum del mio partito sul sostegno al governo regionale io voterò il mio appoggio a Raffaele Lombardo".Ha così dichiarato il Segretario Regionale del PD Giuseppe Lupo.
Risulta però difficile intuire di quale ribaltone si tratti, se con l'aiuto di un pò di memoria ci ricordassimo che alle ultime elezioni regionali il PD sosteneva Anna Finocchiaro, antagonista poi perdente, dell'attuale governatore.
Oggi il Partito Democratico, da sempre perno centrale per qualsiasi coalizione di centro-sinistra, sembra aver definitivamente abbandonato questo ruolo. Da mesi ormai il PD partecipa al governo e al sottogoverno regionale, contribuendo quotidianamente all'attuazione della linea di governo imposta da Raffaele Lombardo, eletto legittimamente da una blindatissima coalizione di centro-destra.
Nella geografia politica regionale, bisogna ormai farsene una ragione, non esiste più il tradizionale centro-sinistra, il PD, o almeno la sua dirigenza di partito viaggia e dialoga con tutte quelle forze politiche che per decenni erano state considerate il male assoluto, il luogo degli affari e della corruzione, almeno a detta del defunto PD.
Basterebbe riesumare tutte le dichiarazioni fatte, alle ultime consultazioni elettorali regionali, dai vari esponenti del Partito Democratico su Raffaele Lombardo per rendersi conto di come il male assoluto si sia, in poco più di qualche mese, redento in bene assoluto.