La sua scorta dalla mezzanotte di ieri sono delle telecamere, monitorate da un carabiniere. Questo spetta a quanto pare ad un uomo , un imprenditore che ha denunciato i suoi estorsori e che da allora rischia la sua vita.
Questo spetta ad Ignazio Cutrò, che ha denunciato i suoi estorsori nel processo "Face off", processo che si è concluso con pesanti pene per la cosca mafiosa della Bassa Quisquina.
Proprio pochi giorni fa aveva rilasciato una lunga intervista alle telecamere di Palermo Report. Uno sfogo, nel tentativo di essere ascoltato da chi invece sembra lo stia abbandonando. Le istituzioni.
Ci aveva detto di sentirsi solo, di nuovo, e che la sua famiglia non essendo al sicuro era dovuta andare via, lasciare l'Italia. E per tutta risposta ecco cosa è successo. Via la scorta davanti casa, piazzate invece un paio di telecamere che un agente avrà il compito di monitorare. E nell'eventualità, che qualcuno si avvicini ad un metro da casa (come già accaduto il 24 agosto del 2011 nonostante la scorta ci fosse, in carne ed ossa) quel carabiniere darà l'allarme e poi arriveranno le pattuglie. Poi. E il "poi" in certe situazioni, non sa molto di protezione. Di prevenzione.
"Io non voglio andare via da casa mia. Io non me ne vado - ripete Ignazio - adesso non riuscirò più a dormire tranquillo quelle poche ore in cui riuscivo a chiudere gli occhi".
Se la vostra incolumità fosse affidata ad una macchina, ad una telecamera, voi come vi sentireste?
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