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I gestori dei pub hanno ragione, il Tar sospende l'ordinanza sulla movida

localiSospesa dal Tar Sicilia l'ordinanza sulla movida messa in atto dall'Amministrazione comunale di Palermo.

I giudici hanno accolto così le ragioni dei proprietari di ristoranti e pub, contrari alla nuova stretta del Comune che prevedeva regole lo stop alla musica entro le 24 nei giorni feriali e festivi ed entro l'una del mattino venerdì, sabato e prefestivi e il divieto di vendita di bevande in contenitori di vetro o lattina fino alle sette, prevedendo per i trasgressori multe.

Per i giudici del Tar mancano "i rigorosi requisiti dell'eccezionalità ed urgenza propri dello strumento dell'ordinanza contingibile adottato dal Sindaco per la regolamentazione delle 'attività di intrattenimento musicale e la vendita di prodotti alcolici e bibite nel territorio del Comune di Palermo'".

"L'ordinanza presenta, per contro, profili di dichiarata ed astratta prevenzione di potenziali e generiche situazioni di pericolo, in attesa di una regolamentazione ordinaria della materia che – sottolineano - pure preannunciata già nella prima ordinanza sindacale, non risulta, dopo quasi quattro mesi, essere stata adottata dall'Amministrazione, nonostante essa si riveli lo strumento ordinario e più adeguato al corretto contemperamento dei vari e configgenti interessi in gioco. In ogni caso, i provvedimenti adottati non lasciano trasparire il previo svolgimento di una necessaria ed adeguata istruttoria a supporto delle decisioni adottate".

"Si tratta - spiega Marcello Robotti, vicepresidente dell'associazione Vivo Civile - di una sospensiva e non di una 'bocciatura'. Questo significa che il Tar ritene giusto regolamentare il settore, ma non attraverso un'ordinanza che rappresenta un provvedimento 'estremo', da adottare in caso di urgenza". "Anche i gestori dei locali, le associazioni - sottolinea Robotti - hanno sempre sostenuto la necessità di avere delle regole. Lla nostra protesta nasce proprio dal fatto che il provvedimento è stato adottato dall'amministrazione senza un confronto".

"Adesso che l'ordinanza è sospesa - aggiunge - non significa che ci sarà l'anarchia. Non siamo contro la città, continueremo a rispettare le linee guida del provvedimento, non inizieremo di certo a mettere la musica ad altissimo volume fino a notte fonda. La decisione del Tar dimostra però che il Comune ha agito male, non nel principio ma nella sua attuazione".

"Aspettiamo - dicono il sindaco Leoluca Orlando e gli assessori Marco Di Marco e Giusto Catania - di conoscere le motivazioni del provvedimento di sospensione adottato oggi dal TAR, ma non possiamo intanto che ricordare come questo provvedimento avesse un carattere temporaneo (per altro ormai in scadenza) e d'urgenza in un settore del tutto privo di regolamentazione".

"Questa ordinanza - aggiungono - ha finalmente permesso di avviare e mettere in piedi un sistema di controlli che ha evidenziato come non sia per nulla difficile per gli esercenti rispettare orari e volume di diffusione musicale in modo da non arrecare disturbo ai residenti. L'ordinanza, come dimostrato dal fatto che non prevedeva alcuna chiusura degli esercenti inosservanti ma una bassissima sanzione amministrativa, aveva lo scopo di avviare la regolamentazione del settore, per combinare le esigenze dei residenti e degli esercenti".

Per l'amministrazione "vi sono in modo evidente ed innegabile problemi di rispetto della vivibilità e di rispetto delle regole, che i controlli hanno evidenziato".

"L'amministrazione - concludono Orlando, Di Marco e Catania - ha posto le basi perché con il Piano di zonizzazione acustica ed altri provvedimenti in itinere, si giunga nei prossimi mesi ad un nuovo e organico regolamento in materia".