Dieci anni al boss Gianni Nicchi, condanne tra i 2 e i 16 anni per ventitre suoi affiliati. In totale pene per poco meno di due secoli di carcere. Questa la sentenza emessa col rito abbreviato a conclusione del processo nato dall'operazione "Hybris", con cui era stata smantellata la rete di esattori del pizzo del clan di Pagliarelli. La sentenza, emessa dal gup Giangaspare Camerini, ha ritenuto colpevoli di favoreggiamento aggravato pure due commercianti, che non avevano denunciato le estorsioni cui erano sottoposti. Per loro, 2 anni di reclusione ciascuno. Assolti, invece, 5 imputati.
La condanna a dieci anni per il capomafia trentaduenne Nicchi non è la più alta. Michele Armanno ha infatti avuto 16 anni, mentre Giovanni Adamo è stato condannato 10 anni e 4 mesi. Il cognato di Nicchi, Luigi Giardina, ha ottenuto la derubricazione dell'accusa da associazione mafiosa a favoreggiamento aggravato ed è stato condannato a 3 anni e 3 mesi.
Di 8 anni è la pena inflitta a Paolo Suleman, 12 a Giampiero Scozzari, 3 anni e 8 mesi a Filippo Burgio. Pena alta, 12 anni, per Giuseppe Bellino, e per Giovanni Castello e Maurizio Lareddola, che hanno avuto 14 anni a testa. Sette anni sono stati inflitti ad Antonino Bertolino, 10 a Marcello Viviano, 6 anni e 8 mesi a Vincenzo Annatelli, Mariano Morfino, Salvatore Mirino, Giovanni Tarantino e Giuseppe Zizo. Vincenzo Di Gaetano ha preso 10 anni, Gioacchino Martorana 9, Davide Pagliaro 3, Simona Scalici 2 anni e 8 mesi, Salvatore D'Ambrogio 8 anni, Alessandro Longo 4 anni e 8 mesi, Francesco Russo e Antonino Lo Sciuto 2 anni a testa. Gli assolti sono Alessandro Sansone, Alessandro Costa, Giuseppe Orofino, Carmelo Bongiorno e Giuseppe Spatafora.