Il risultato che emerge dalle urne è la fotografia esatta del paese, piaccia o non piaccia questo è il dato vero. Chi non è andato a votare, e sono tanti, stia zitto! Chi ha creduto alle promesse di Berlusconi continui a vivere nella visione prospettica di un miraggio che come tale appare da lontano ma non è mai reale. Chi ha votato il Partito Democratico, si domandi se non aver lasciato spazio al rinnovamento interno di Renzi e se non aver permesso al paese di andare subito al voto, prima del governo Monti, sia stata la scelta giusta. Chi ha votato Grillo alzi la coppa dell'unico vero cambiamento politico degli ultimi cinquant'anni e, senta il peso di avere nelle mani l'immediato futuro del paese. Un vincitore assoluto c'è, lo stesso che però ha fatto perdere l'intera società italiana. L'attuale legge elettorale. Il “porcellum” che forse è il caso di rinominare “sfacellum”. Vince l'ingovernabilità, che rischia di mettere a ventre a terra un paese già in ginocchio, vince anche Berlusconi ma solo rispetto al proprio partito, risulta chiaro che senza il “Berlusca” il PdL di Angelino Alfano avrebbe avuto, si un testa a testa, ma probabilmente con il risicato 10% di Mario Monti. Scompaiono i “legalisti” oppositori per eccellenza, neo e vecchi, Antonio Di Pietro e Ingroia, restano infatti fuori dal Parlamento. Scompare, per la cronaca, anche quello che restava della destra riformata, neanche Gianfranco Fini, avrà un banchetto in cui sedersi nella Camera, la stessa che ha appena finito di presiedere, così come dopo un sessantennio scompare anche la Democrazia Cristia e il beneamato scudo crociato. C'è da chiedersi, cosa rimane? Rimane un governo da formare, un Presidente della Repubblica da eleggere, e in questo caso non è pedestre ricordare che serve la maggioranza assoluta delle camere riunite, rimane certamente un paese da ricostruire e salvare dalla democrazia dello spread, riportandolo a una più consona democrazia parlamentare. Resta la speranza che non si litighi per mesi su chi ha vinto o meglio su chi non ha perso per lo 0,3%, lasciando il paese in balia di una crisi reale e galoppante. Resta la speranza che la vecchia e nuova classe politica di questo paese capisca che l'unica cosa che serve adesso è SENSO DI RESPONSABILITA', che sarebbe, forse, la vera rivoluzione Italiana.
di Ugo Piazza
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