Secondo l'ultimo Rapporto stilato da Fondazione Impresa sullo stato di salute in Italia, la Sicilia certamente non detiene la bandiera. L'IGE ( indice di green economy) elaborato dall'istituto di ricerca, include circa 21 indicatori che testano la salute economica di un paese.Tra i settori coinvolti e considerati sintomatici del vigore di una nazione, preponderanti sono l'energia, l'agricoltura biologia, la gestione dei rifiuti, il turismo sostenibile, altri segnalatori. Mentre la Sicilia si destreggia in termini di emissione di CO2 e di efficienza energetica, sembra sprofondare nel baratro relativamente alla raccolta differenziata e allo smaltimento dei rifiuti in discarica. Il rapporto di Fondazione Impresa declassa al 17° posto la Sicilia mentre, piazza ai primi posti Trentino Alto Adige, Piemonte, e altre regioni del Nord Italia. Non è una novità che la riforma prevista dalla L.R. 9/2010 sia ancora lontana dall'essere messa in pratica, anche per le ben note difficoltà di liquidazione del sistema Ato (la Regione sta trattando con le banche un prestito sul miliardo di debito prodotto dagli Ambiti).Tuttavia, dopo un lungo periodo di rodaggio, sembra che l'Isola abbia mosso grandi passi verso le rinnovabili. Dietro un percorso un po' incerto, sembra che negli ultimi anni il settore sia in grande espansione. Secondo l'ultimo rapporto Enea, i dati sono notevolmente cresciuti grazie anche all'enorme potenziale in termini di risorse naturali che il territorio offre. Questi risultati sono il frutto di una politica di investimenti ed incentivi volti alla crescita di un settore sempre più in espansione e desideroso di affrancarsi dal tradizionale combustibile fossile.Da apprezzare il lavoro del governo Lombardo che in questi anni si è contraddistinto per la forte sensibilità nei confronti della green economy. Il forte coinvolgimento e l'impegno sono stati ulteriormente premiati dal posizionamento della Sicilia in graduatoria per produzione di energia pulita nel Mezzogiorno, appena dietro la Puglia.Le prospettive di crescita sono rosee anche per l'emergere di nuovi profili professionali legati all'economia verde. I cosiddetti green job ( Energy manager, avvocati ambientali, tecnici esperti di biomasse) si piazzano tra le preferenze più ambite creando nuove possibilità nel mercato del lavoro. Tuttavia la strada è ancora lunga. L'ultimo rapporto di Fondazione Impresa sigla una sentenza gelida per l'Isola: "Chi non investe sul verde soccombe". E la chiusura del 2011 è davvero pessima per l'economia siciliana. La grande industria è in crisi da tempo. Non ultimi i dati relativi a Keller, Fiat, Fincantieri. Manca una riconversione di questi settori che ne riprogrammi in verde lo sviluppo. Nella classifica di Fondazione Impresa, la Sicilia si piazza tra gli ultimi 4 posti. Scoraggianti anche i dati relativi alla mobilità sostenibile. Le piste ciclabili sono ancora una "chimera" e almeno a Palermo, sono destinate ad aree parcheggio di seconda scelta. Altra nota dolente è rappresentata dalle Energy cars. Non ultimo il caso degli ex stabilimenti Fiat di Termini Imerese, che sarebbero stati destinati alla produzione di auto elettriche, e dove invece si producono auto di lusso.
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