Oggi è impossibile entrare in un bar o in una ricevitoria qualsiasi senza assistere alla scena in cui decine di persone chiedono " mi dai un gratta e vinci". Oltre a chi rappresenta una piccola nicchia di giocatori "patologici" che sistematicamente si rovina tra lotterie istantanee, gratta e vinci e macchinette mangia soldi, il fenomeno è di larga, larghissima scala. Chi di noi non ha mai comprato un gratta e vinci, anche più di uno, spinti dal miraggio di diventare in pochi secondi milionario... I monopoli di stato incassano miliardi all'anno con questo metodo, e dai primi anni in cui i tagliandi da grattare erano un paio si è passati a decine di tipi che colorano in bella mostra le vetrine e i banconi dei rivenditori. Una tentazione, visto il numero di giocatori, a cui sembra difficile resistere.
Ma visto il bum qualcuno, è chiaro, doveva metterci le mani sopra. I primi a farlo potrebbero essere stati proprio i monopoli, che di fatto hanno decuplicato i tagliandi da grattare, per tipo, prezzo, e vincite, oggi ne esistono da un euro a 10 euro ed in ogni tagliando si sono inserite più parti, più giochi, più possibilità di vincita. Ma è davvero così? Ultimamente sembrerebbe che si sia progressivamente diminuito il numero dei tagliandi vincenti relativi ai premi medio bassi, di fatto riducendo la possibilità di vincite "di poco conto" e aumentato di poco la messa in commercio di tagliandi con premi più alti. Il perchè è chiaro, se un cittadino vince un premio alto, ad esempio 100 mila o 1 milione di euro, tutti i media riportano la notizia e di fatto amplificano la psicosi della vincita. Mentre. se si vincono cento o mille euro la cosa non fa nessuna notizia e l'effetto di spingere a comprarne di più è irrisorio.
A tutto ciò si aggiunge un altro "trucchetto" molto meno legale, ma che fa leva sullo stesso principio: la disperazione della gente, creando l'illusione che spendendo pochi euro si possono risolvere i problemi finanziari di una vita... I Biglietti Falsi.
Da tempo circolavano voci che la criminalità organizzata avesse messo mano sul business stampando biglietti falsi, perfino imponendone la vendita anche ad alcuni rivenditori. Un modo più moderno per pagare il "pizzo" indolore, ancora tutto da provare. Ma oggi sono arrivate 14 condanne a Palermo, scattate da indagini partite circa due anni. Decine di persone che si erano recate, chi in banca, o alle ricevitorie per incassare la vincita si sono visti rigettare il proprio "diritto alla vincita" perchè i biglietti in loro possesso erano risultati falsi. Molti, dei mal capitati, hanno giustificato di avere ricevuto o in dono o per pochi spiccioli da casuali venditori i biglietti vincenti, ma le varie versioni non hanno convinto gli inquirenti che hanno condannato 14 persone e rinviato a giudizio più di altri 20. Oggi la nostra società è figlia del "guadagno istantaneo e facile" una cultura alimentata anche dallo Stato con tutte le lotterie che ogni giorno ci propone e su cui, non è da escludere metta mano anche la criminalità organizzata.