Tuffarsi in un mare cristallino? Possibile, ma non a Palermo.
E' quanto emerge dai dati diffusi da Goletta Verde, la celebre campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all'informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane.
I risultati delle analisi dell'equipe di biologi di Legambiente consegnano un quadro sconfortante per Palermo e provincia, dove le analisi dei quattro campionamenti hanno evidenziato cariche batteriche di molto oltre quelle consentite, giudicati fortemente inquinati" (fortemente inquinato = Enterococchi intestinali maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100 ml).
A Palermo sono stati effettuati due prelievi, uno in località Tonnara Bordonaro (presso il tubo di scarico sulla spiaggia), dove le persone fanno il bagno, e in località Bandita (fronte ospedale in via Messina Marina).
Gli altri due prelievi "fuorilegge" sono risultati quelli a Terrasini (località Porto Diga Foranea, nei pressi dei faraglioni a destra della spiaggia) e alla spiaggia nei pressi del vecchio Oleificio, in località Porto del comune di Termini Imerese. Anche queste località affollate quotidianamente dai bagnanti.
"E' una vergogna! La depurazione non funzione, occorre un intervento immediato. Siamo ancora costretti a ripeterci: rischiamo di perdere l'occasione offerta dai fondi "Cipe" per l'incapacità di chi ci amministra – dichiara Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia -. Degli 1,7 miliardi di euro stanziati per le regioni del mezzogiorno, alla Sicilia spettano ben 1,1 miliardi per i comuni che ancora sono carenti dei servizi di fognatura e depurazione. Non è tollerabile che non si sappia ancora quando e come questi fondi vengano investiti. Oltre il danno così si aggiunge la beffa, perché non solo danneggiamo il nostro ambiente e mettiamo a rischio la salute dei cittadini, ma siamo anche costretti a pagare multe salatissime quando potremmo investire questi soldi in tutt'altro modo. Non si può più rimandare il risanamento di questa situazione, per cui chiediamo a gran voce che i fondi vengano immediatamente utilizzati e si trasformino in interventi concreti per contrastare questo triste primato sulla depurazione. È l'intera economia siciliana che ne trarrà benefici e in questo periodo di crisi non possiamo perdere questa grande occasione".