Li hanno attirati con la promessa di un'assunzione al centro commerciale Conca d'Oro di Palermo, unica cosa da fare era accreditare diverse somme di denaro su una carta prepagata postepay.
E' così che una signora quarantaseienne di Cefalù, P.C., e il figlio ventiseienne, A.G., entrambi in cerca di occupazione, sono stati truffati.
A scoprire l'ennesima truffa on-line, sono stati gli uomini del commissariato di Polizia di Cefalù, guidati da Manfredi Borsellino. Una truffa che nasce dalla disperata ricerca di lavoro di una madre che si affida ad un sedicente ispettore del lavoro di Catania, presentatosi via chat come "Stefano Ferrari" e conosciuto nel portale "nirvan.it".
Il sedicente ispettore del lavoro avrebbe millantato una serie di conoscenze presso la rappresentanza commerciale del centro "Conca d'Oro" di Palermo tramite le quali avrebbe sistemato madre e figlio presso il noto centro commerciale con le mansioni rispettivamente di cassiera per la donna e addetto al magazzino per il figlio.
Per fare questo, però ha richiesto e ottenuto alcune somme di denaro, che i due malcapitati avevano prontamente accreditato su una carta postepay a più riprese, e che formalmente sarebbero state necessarie per alcuni corsi di formazione, frequentati i quali potranno essere sottoscritti i contratti di assunzione.
Quasi 900 euro è la somma che madre e figlio hanno versato nonostante l'uomo non si sia presentato mai agli appuntamenti fissati presso lo stesso centro commerciale.
L'attività di monitoraggio di tutti i contatti, sia telefonici che telematici, che intercorrono i malcapitati e i truffatori, porta subito all'individuazione dell'intestatario della carta postepay , tale M.A., nato a Cassino il 18 novembre 1962, truffatore seriale già con diversi precedenti specifici; indentificata e successivamente indagata per concorso in truffa la sedicente segretaria V.F. (nonché compagna) del falso ispettore del lavoro, nata anche lei a Cassino il 3 gennaio 1988. Il ruolo della donna era anche quello di ingenerare nella gente truffata, la convinzione di avere trovato un lavoro all'interno del centro commerciale "Conca d'Oro".
Ovviamente è stato accertato che presso le sedi commerciali e le rappresentanze legali del "Conca d'Oro", ubicate a Palermo e Varese, non era stata mai aperta alcuna pratica di assunzione riguardante le vittime in questione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA