Un'alta percentuale di candidati nati negli anni '80, molte donne ed esponenti della società civile con forte radicamento territoriale. Si presenta così all'appuntamento elettorale del 24 e 25 febbraio Sinistra Ecologia e Libertà.
Nell'Isola il ruolo di capolista alla Camera (Sicilia 1 e Sicilia 2) è affidato alla portavoce dell'Unhcr Laura Boldrini. Al Senato invece guida la lista Francesco Forgione.
"Due personaggi - spiega il candidato alla Camera e coordinatore regionale di Sel in Sicilia, Erasmo Palazzotto – che mettono in campo le loro storie, le loro competenze che serviranno domani per il Governo del Paese". "Laura è un simbolo – spiega - , è l'idea di una nuova politica nel Mediterraneo, il suo nome rappresenta l'idea di una politica internazionale che guarda alla pace e non ai conflitti. Il suo impegno per la risoluzione dei conflitto è stato ventennale. Francesco Forgione è stato presidente della Commissione Antimafia nel Governo Prodi e l'ultima rappresentanza politica in Sicilia e più fervido oppositore di Cuffaro e del cuffarismo. è un pezzo della nostra storia di cui siamo orgogliosi".
"Essere capolista - ammette Forgione - mi carica di una responsabilità in più perchè il Senato in Sicilia è il luogo dove si può decidere se cambiare questo Paese o se avere un ritorno di un berlusconismo i cui effetti li conosciamo e che hanno avuto proprio in Sicilia il laboratorio fondativo. La Sicilia deciderà le sorti del cambiamento dell'Italia e per questo motivo deve vivere una Sinistra che contribuisca a far vincere Bersani".
E proprio la Sicilia secondo Forgione "deve essere al centro dell'attenzione del governo che verrà. L'Isola – sottolinea – non può uscire dalla sua marginalità se non cambia l'Italia intera, se non cambiano le politiche segnate da un'egemonia culturale che ha cancellato la questione meridionale".
"Ho il massimo rispetto dei magistrati che sono scesi in campo, da qualunque parte -aggiunge - . Ma per noi la lotta alla mafia non è un punto di programma, è la chiave di lettura dei processi che hanno attraversato la nostra Isola. Vogliamo superare l'esclusività della lotta alla mafia affidata solo alla magistratura".
E da qui l'invito di Forgione a votare Sel "tra una destra populista, pericolosa e paramafiosa" e un "centro che vuole bloccare il processo di cambiamento".
Idee chiare anche per la "debuttante" della politica Laura Boldrini.
"Cosa c'entro io con la politica? La mia candidatura – spiega - nasce da un senso di profonda frustrazione e di indignazione. Penso di rappresentare un sentimento molto diffuso nella società italiana che mi ha portato a valutare in maniera serie l'offerta che mi è stata fatta da Nichi Vendola. Avevo un lavoro che mi appassionava, ben retribuito e dunque non ero una figura in cerca di collocazione , ma se rifiutavo non avrei più potuto lamentarmi di quanto stava accade nel Paese. Bisogna agire in prima persona. Non avendo mai fatto politica, non sono mai stata iscritta a nessun partito, porto un'esperienza nella politica che possa essere messo a frutto".
Tre gli obiettivi della Boldrini: "Restituire credibilità all'Italia, ripensare l'immigrazione e ridare dignità alla donna. Da italiana che ha lavorato all'estero posso dire che non è stato facile. Eravamo conosciuti per l'uso dissennato delle risorse pubbliche e per le vicende personali del premier. La questione migratoria deve essere totalmente riconcepita. C'è stata visione del migrante come criminale che ha alimentato la paura. Oggi si entra in Italia con il visto turistico, si lavora in nero. Non è seria una politica migratoria del genere. E poi le donne... di noi è stata data un'immagine che non è reale".
Inizia da qui la campagna elettorale di Sel in Sicilia.
"Possiamo ambire – dice Palazzotto – all'8 per cento ed essere il quarto partito alle spalle di Pd, Pdl e Movimento cinque Stelle".
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