Il giudice del lavoro da ragione a Crocetta. I giornalisti della regione potevano essere licenziati. All'indomani della sentenza del tribunale del lavoro di Palermo, con cui di fatto si rigetta il ricorso degli oltre 20 giornalisti assunti dalla giunta regionale dell'ex governatore Totò Cuffaro come ufficio stampa della regione senza alcun concorso pubblico, poi licenziati in blocco da Crocetta, sorge spontaneo porsi alcuni interrogativi sulla professione. Perchè esiste un ordine nazionale dei giornalisti? Perchè un sindacato? Perché un codice etico ben definito oltre alle innumerevoli carte etiche tematiche? Perchè per diventare professionisti bisogna superare degli esami di stato? Perchè in virtù di tutto ciò sono normate a ragion di legge sanzioni disciplinari per i giornalisti? Insomma perchè tutto ciò se poi la professione, così ben definita e regolamentata, si deve risolvere in uno sterile rapporto fiduciario.
Se ricordo alcuni passi dei testi studiati prima di approcciarmi a questa, che io ritengo una professione, si ripeteva spesso che compito del giornalista è tenere viva la coscienza sociale, informare e rendere partecipe la collettività, mi continuo a chiedere cosa c'entri il rapporto fiduciario. Un professionista risponde al mandato etico e morale della propria professione in cui l'unico rapporto fiduciario previsto è quello con i lettori.
Il giornalista è un professionista, al pari di un ingegnere, avvocato, medico ecc., e come per queste categorie, per essere assunto in un ente pubblico non dovrebbe mai accettare una chiamata diretta “fiduciaria”. Difendendo la propria autonomia e categoria professionale, ancora di più per lavorare in un ente pubblico che per natura è al servizio della collettività, dovrebbe passare da un concorso pubblico. Perchè l'amministrazione pubblica ha la necessità di instaurare un rapporto fiduciario e non professionale con un giornalista, quello che si cela dietro da qualsiaasi parte si guardi sempra essere sempre poco chiaro. L'Amministrazione ha la necessità di non comunicare la verità e perciò ha bisogno di operatori compiacenti, cosa c'è che giustifica la necessità di un rapporto fiduciario, un atto amministrativo è giusto, opportuno, necessario o il contrario. Il rischio grande che si corre e che un giornalista di un ente pubblico dovrebbe sposare la linea della propaganda e non dell'informazione....
di Ugo Piazza