Il Comune ha fatto sapere che alle 12.30 di oggi è arrivato un fax di convocazione da parte della Regione al Sindaco e ai sindacati, per le ore 16,30 del prossimo lunedì.
"In relazione al tavolo previsto in Regione per questa mattina - ha detto Crocetta - che non si è potuto svolgere per l'assenza delle parti sociali le quali non condividono il percorso della cassa integrazione in deroga individuato dal Comune di Palermo, ribadiamo la disponibilità ad individuare altri strumenti di solidarieta ed a continuare un dialogo con il Comune di Palermo per discutere la possibilita' di attivare percorsi alternativi e garantire l'utilizzo produttivo ed il salario ai lavoratori, attraverso strumenti idonei".
I sindacati, dal canto loro, spiegano così la mancata partecipazione all'incontro.
"Apprezziamo - scrivono in una nota inviata a Crocetta e all'assessore Ester Bonafede - la vostra disponibilità a proseguire il confronto che per alcune vicende consideriamo concluso anche alla luce di un esame dei vincoli di legge che insistono sulla materia. Evitiamo quindi di impegnarvi, ulteriormente, in questa fase".
I sindacati sottolineano che "le Parti sociali, lo scorso 12 febbraio 2013, con la sottoscrizione dell'accordo quadro, hanno condiviso, la proposta, del Governo regionale, in ordine all'esclusione delle 'società a totale partecipazione pubblica' dal campo di applicazione dello stesso accordo e ciò sia nel rispetto delle previsioni di legge (confermate dalle recenti pronunce giurisprudenziali) sia in relazione all'insufficiente copertura economica che, malgrado i fondi derivanti dal Piano di Azione Coesione, è di poco superiore alla metà del costo sostenuto lo scorso anno. Un'eventuale rivisitazione della suddetta scelta non può non tenere conto di tutte le società partecipate, oggi in crisi, che alla data odierna hanno, fra l'altro, inoltrato richiesta e non può, inoltre, non tenere conto della platea, cosiddetta, 'degli esclusi', ex lavoratrici e lavoratori provenienti dai licenziamenti collettivi ai sensi della Legge 223/91, esclusi nel 2013, per i quali l'Amministrazione ha in corso una verifica per una eventuale inclusione anche per un periodo breve (circa 2000 lavoratori)".
"Inoltre - proseguono - è eccessiva l'esclusione di aziende già messe in crisi dalla riduzione della spesa pubblica, e di altri settori che nell'AQ 2013 sono state specificamente escluse come nel caso dei trasporti o ancora della sanità privata".
"Infine, resta insoluto - si legge nella nota - il problema della cosiddetta 'coda 2012', cioè tutte le pratiche di competenza 2012, ma decretate e/o agganciate dal sistema Inps nel 2013, che sono state bloccate per mancanza di fondi che a seguito delle ultime disposizioni saranno liquidate, provvisoriamente, solo per due mesi; quest'ultimo problema in Sicilia investe circa 7000 fra lavoratori ed ex lavoratori".
"Vi chiediamo un'attenzione affinchè diventi centrale, nell'agenda politica del vostro Governo, il tema della pesantissima crisi economica in corso, con l'obiettivo di trovare ulteriori risorse bilancio della Regione finanche richiedendo al ministro del Lavoro un urgente incontro, da tenersi insieme alle parti sociali firmatarie dell'accordo quadro, per affrontare il problema della insufficiente copertura economica e della necessità di varare uno strumento normativo appositamente finanziato per affrontare gli effetti sociali della crisi economica delle società partecipate e controllate a capitale pubblico. Quanto sopra già espressamente richiesto lo scorso anno e, ulteriormente, ribadito nell'ultima riunione dello scorso 5 marzo 2013, adesso - conclude la nota - è drammaticamente ancora più urgente visto il quadro di crisi economica, finanziaria e strutturale che sta travolgendo in Sicilia aziende erogatrici di diversi servizi pubblici (trasporti, rifiuti) e non".
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