Tanti soldi e a riceverli i soliti noti. Il cosiddetto 'sistema Giacchetto' portato alla luce dalla magistratura nelle scorse settimane si profila, secondo quanto emerge, come una macchina perfettamente funzionante e che ha portato nelle tasche di pochi un vero "tesoretto".
Un sistema con bandi ad hoc, costi gonfiati ad arte, scelte precise dei media su cui veicolare la pubblicità. Tutto sotto la voce "pubblicità", iniziative per la promozione del turismo o dell'agricoltura in Sicilia.
Tra il 2010 e il 2011 come ricostruisce Repubblica il dipartimento Turismo della Regione ha bandito due gare.
La prima ha un valore base di 9,1 milioni, ma tra servizi complementari e "ripetizioni di servizi analoghi" arriva a 24 milioni. Il contratto riguarda "forniture per la progettazione di una compagna di comunicazione integrata per la promozione turistica della Sicilia a supporto del calendario regionale delle manifestazioni di grande richiamo turistico ". Si tratta di fondi Fesr e vince un raggruppamento di imprese che in prima battuta si spartisce l'appalto base: 4,5 milioni vanno alla Mediacom Italia srl, 3,3 milioni al Gruppo Moccia e 1,7 milioni alla Ab comunicazioni. Tutte legate a Giacchetto.
La seconda gara riguarda un contratto per la promozione turistica generale della Sicilia. L'importo del contratto base è di 13,8 milioni di euro, che con "ripetizioni" e "servizi complementari" diventano 34,6 milioni. Vince raggruppamento di imprese: 6,5 milioni vanno alla Maxus, 5,8 milioni alla Space, 900 mila euro a La Sicilia multimedia, 277 mila euro alla Conform, 150 mila alla Kinetic e 150 mila euro alla Key 75.
La Space ha sede a Milano ma è riconducibile a due imprenditori palermitani che gestiscono gli spazi pubblicitari all'aperto: Dario Mirri e Gaspare Alessi. La Sicilia multimedia è del gruppo della famiglia Ciancio, la Key 75 fa riferimento a Valeria Aiello, moglie dell'ex manager di Banca Nuova Francesco Maiolini, la Conform e la Kinetic sono società milanesi che, come scrivono i magistrati nell'ordinanza sui Grandi eventi, avevano avuto "partnership" con Giacchetto.
Nel gennaio 2010 la Regione firma un contratto da 4,1 milioni di euro per un "piano d'informazione " sulle attività del Fondo sociale europeo. Vince un raggruppamento di imprese composto da Gruppo Moccia (che incassa 1,4 milioni di euro), Mixmedia (1,4 milioni), Armando Testa (82 mila euro), Carat Italia (744 mila euro) e Novamedia (496 mila euro). Di questa gara, non oggetto di alcuna indagine, si accenna soltanto nell'ordinanza sui Grandi eventi, mentre di un altra gara, quella della Pesca, si fa menzione nell'indagine sul Ciapi. Il dipartimento Pesca, nel marzo 2011, firma un contratto da 2,3 milioni di euro con i vincitori della gara, la Ab comunicazioni (che incassa 1,8 milioni di euro) e la General service (545 mila euro). Sulla General service dell'imprenditore Luciano Muratore si dilungano molto i magistrati che hanno scritto l'ordinanza sul "sistema Giacchetto" al Ciapi, ricostruendo i rapporti professionali tra Muratore e Giacchetto. Secondo un collaboratore dello stesso Giacchetto, grazie ai buoni uffici con l'ex dirigente della Pesca Gianmaria Sparma, al momento in arresto, il manager si sarebbe aggiudicato la gara della Pesca "tramite la Ab comunicazioni e la General service".
Altre gare bandite dalla Regione, e non soggette ad alcuna inchiesta, sono quelle che riguardano la comunicazione del programma a valere sui fondi europei "Giovani protagonisti di sé e del territorio": gara da 2,3 milioni di euro vinta dalla Ab comunicazioni e ancora in corso di esecuzione.
Altro elemento emerso sono i soldi spesi per la comunicazione dalle varie società partecipate dalla Regione. Sembra infatti che fosse Giacchetto a stabilire a quale agenzie pubblicitarie rivolgersi per
acquistare spazi sui giornali o sulle radio, chiedendo in cambio provvigioni d'oro.